Stress post trauma e lesioni oltre 40 giorni per feriti

Liguria

Diagnosi dei medici incaricati da pm, anche stress post trauma

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 Disturbo post traumatico da stress e ferite con una prognosi superiore ai 40 giorni. Sono le diagnosi per i danni fisici e psichici che i medici legali incaricati dai pubblici ministeri Massimo Terrile e Walter Coturno hanno dato alle circa 30 persone, tra sopravvissuti e spettatori da vicino, coinvolte nel crollo del ponte Morandi (14 agosto 218, 43 vittime). Sono stati sentiti sei medici legali e uno psichiatra forense.
    Se per le ferite ognuno dei sopravvissuti ha avuto storie cliniche diverse, per quanto riguarda i danni psichici ci sono stati disturbi ricorrenti: insonnia, ansia, chi ha rivissuto l'evento traumatico durante il giorno per mesi. Sono stati in cura prendendo farmaci ma anche seguendo gli incontri con psicologi e psichiatri. I medici legali (Alessandro Bonsignore, Armando Mannucci, Andrea Molinelli, Camilla Tettamanti, Luca Vallega e Francesco Ventura) e lo psicologo forense Gabriele Rocca, hanno incontrato i superstiti tra fine 2018 e metà 2019 e studiato tutta la documentazione clinica presentata.
    Domani l'udienza andrà avanti con i due membri della commissione ministeriale, Gianluca Ievolella e Ivo Vanzi, istituita dal ministero delle Infrastrutture subito dopo la tragedia per capire le cause del crollo. Sono 58 le persone imputate tra ex dirigenti di Autostrade e Spea (la controllata che si occupava delle manutenzioni) e tecnici, ex e attuali dirigenti del ministero delle Infrastrutture e del provveditorato delle opere pubbliche. Le due società sono uscite dal processo patteggiando circa 30 milioni. Secondo l'accusa tutti sapevano delle condizioni del Morandi ma nessuno fece nulla seguendo la logica del risparmio per garantire maggiori utili da distribuire ai soci. (ANSA).
   

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