Sopravvissuto parla a marcia in memoria deportazioni genovesi
"Il fatto che alcuni esponenti del Governo Meloni nell'arco della loro vita si siano travestiti da nazisti è un fatto che ci deve preoccupare". Così il sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald Gilberto Salmoni, alla marcia in memoria della deportazione degli ebrei genovesi organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio, dalla Comunità Ebraica di Genova e dal Centro culturale Primo Levi, interviene sul caso della foto in divisa da nazista nel 2005 con protagonista il neo viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, di Fratelli d'Italia.
"E' da preoccuparsi perché sono persone che raccontano delle storie. - commenta Salmoni - Se uno si mette una camicia con la svastica si porta dietro tutto ciò che la svastica ha praticato contro le popolazioni che venivano invase, contro gli ebrei, contro gli omosessuali, contro gli oppositori politici e contro un mucchio di categorie ritenute di razza inferiore".
"Il rimedio sarebbe cancellare l'ignoranza delle persone, ma non è molto facile e soprattutto ancora di più impedire che certi che vogliono fare una carriera politica di qualche tipo inventino delle storie, creino categorie che non esistono, per far sì che chi gli va dietro che quelli indicati siano persone cattive possibilmente da eliminare, quando si arriva alla conseguenza più estrema", aggiunge.
In ricordo dei circa 250 ebrei genovesi deportati nei campi di concentramento nazisti, di cui solo 10 sopravvissero, alcune centinaia di persone hanno partecipato alla marcia della memoria organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio, dalla Comunità Ebraica di Genova e dal Centro culturale Primo Levi. Il corteo è partito da Galleria Mazzini ed è arrivato fino alla sinagoga di via Bertora per ricordare la deportazione avvenuta il 3 novembre 1943. Presenti tra gli altri il prefetto di Genova Renato Franceschelli, il vicepresidente del Consiglio regionale Armando Sanna, l'assessore regionale Simona Ferro, il vicesindaco Pietro Piciocchi, la consigliera delegata della Città metropolitana Laura Repetto e don Francesco Doragrossa in rappresentanza dell'arcivescovo di Genova. La manifestazione è iniziata con un applauso per la presenza del sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald, Gilberto Salmoni, e in ricordo dell'ex presidente della Comunità ebraica genovese Piero dello Strologo scomparso a inizio anno. Alzati cartelli con scritti i nomi dei lager nazisti e con frasi monito come quella della senatrice a vita Liliana Segre 'L'indifferenza uccide'. "Il 3 novembre 1943 gli ebrei genovesi con un inganno furono fatti venire in sinagoga e poi deportati, prima nel carcere di Marassi, poi a San Vittore e a Milano furono caricati sullo stesso treno verso Auschwitz che probabilmente fu costretta a prendere la senatrice Segre" ricorda la presidente della Comunità ebraica di Genova Raffaella Petraroli Luzzati. "Ricordare è una necessità, non è solo un dovere di rispetto, è un momento di riflessione per capire il presente" sottolinea il rabbino capo della comunità genovese Giuseppe Momigliano. "Sono presenti molti immigrati di varie nazionalità, provenienti da zone di guerra, musulmani che si sentono coinvolti dalla memoria dell'Olocausto e i profughi ucraini ospitati da Sant'Egidio", spiega Sergio Casali della Comunità di Sant'Egidio. (ANSA).