Giudici hanno escluso la premeditazione
(ANSA) - GENOVA, 25 OTT - La corte d'assise d'appello ha confermato l'ergastolo per Renato Scapusi, l'uomo di 59 anni che a febbraio di un anno fa uccise con numerose coltellate la ex compagna Clara Ceccarelli in pieno centro a Genova. I giudici hanno escluso l'aggravante della premeditazione.
L'aggressione era avvenuta poco prima della chiusura del negozio di pantofole della vittima in via Colombo. La donna, 69 anni, lo aveva lasciato a causa dei problemi di ludopatia di lui. Quella sera dopo averla uccisa l'uomo era scappato ed era stato rintracciato dalle volanti e dalla squadra mobile vicino l'ospedale Galliera mentre cercava di suicidarsi. Scapusi, difeso dall'avvocato Stefano Bertone, è stato condannato anche per rapina perché, secondo l'accusa, avrebbe rubato il portafoglio della sua ex compagna. Ceccarelli aveva in un primo momento cercato di aiutare il suo compagno per vincere la ludopatia. Nonostante gli sforzi, però, e l'aiuto economico continuo aveva poi deciso di lasciarlo. A quel punto Scapusi aveva iniziato a presentarsi sotto casa o davanti al negozio. Il 19 febbraio di un anno fa si era ripresentato e aveva aggredito con quasi cento coltellate la ex compagna e poi era scappato.
Nella vicenda si inserisce anche la storia del figlio di Clara, Mauro Risone, 41 anni, morto nel luglio scorso. La procura aveva aperto un fascicolo per omicidio per chiarire le cause del decesso. Risone, disabile e con numerosi problemi di salute, era stato ricoverato il 3 luglio al Galliera perché vomitava sangue ed era poi morto in ospedale. I medici gli avevano trovato tre ulcere causate, forse, da sostante caustiche. Per questo era stata disposta l'autopsia, eseguita dal medico legale Camilla Tettamanti, che però non avrebbe rilevato nulla di anomalo nella patologia. Oltre al malore per cause naturali gli investigatori avevano preso in considerazione le ipotesi di un avvelenamento per questioni ereditarie. Risone era l'unico parente diretto di Clara e la cospicua eredità (cinque appartamenti e 135 mila euro) era finita a lui. Un'altra ipotesi era quella del bullismo perché preso di mira da alcuni ragazzi e costretto a bere sostanze corrosive. Il fascicolo è ancora aperto ma potrebbe essere archiviato a breve. (ANSA).