Una frase di Maria Stuarda. La prima martedì al teatro Nazionale
Per un omaggio al teatro e invogliare i genovesi a seguire la prima di Maria Stuarda al teatro nazionale, martedì sera, la Regione Liguria ha steso oggi lungo la facciata del palazzo di piazza De Ferrari un grande drappo rosso con scritta una battuta del dramma scritto da Friederich Schiller. "Scioglimi il cuore così che io possa scuotere il tuo" è la frase che Maria Stuarda pronuncia nel terzo atto quando incontra Elisabetta I e le chiede la grazia di liberarla dopo 20 anni di reclusione. Lo spettacolo è prodotto dal teatro di Genova con il Teatro Stabile di Torino e CTB Centro Teatrale Bresciano.
Il drappo resterà affisso sul Palazzo della Regione fino alla fine delle repliche, per invitare tutti i cittadini ad andare a teatro, per vedere una grande produzione con i costumi firmati da Dolce&Gabbana.
"Si tratta - ha detto il presidente di Regione Liguria e assessore alla cultura Giovanni Toti - di un preludio alla serata della prima che vogliamo sostenere. Il drappo ribadisce l'importanza che per Regione Liguria ha sempre avuto e avrà ancora di più nei prossimi anni la cultura nella sua declinazione più ampia. Sarà una delle tante iniziative per sostenere le nostre realtà culturali, con bandi e investimenti in conto capitale per la produzione artistica di questa città.
Come abbiamo fatto anche nel volere pervicacemente la presenza di Davide Livermore alla direzione del Teatro Nazionale di Genova che svolge un ruolo straordinario. Un Teatro che anche geograficamente rappresenta un pezzo di città su cui vogliamo puntare sempre di più per creare un'offerta culturale sempre più integrata tra tutte le istituzioni presenti". "Dopo due anni di pandemia con le sale chiuse vogliamo invitare tutti i cittadini ad andare a vedere Maria Stuarda a teatro, dove finalmente si riaccendono le luci; il luogo perfetto per riabilitare la mente in quello che diventa un viaggio di conoscenza e di riflessione sull'animo umano. Una rappresentazione che i genovesi non devono perdersi, anche per ritrovarsi nello sforzo di riunire i puntini dopo tante interruzioni e rendere merito al lavoro compiuto dai nostri teatri" ha aggiunto. (ANSA).