Secondo uno studio dell'Unione nazionale Consumatori
(ANSA) - GENOVA, 12 AGO - Imperia è la terza città d'Italia con i più alti rincari di cibo e bevande preceduta da Cosenza (primo posto) e Viterbo (secondo). E' quanto emerge da uno studio dell'Unione nazionale consumatori ha condotto uno studio, in base agli ultimi dati Istat relativi al mese di luglio, stilando la classifica completa delle città con i maggiori rincari annui per quanto riguarda due voci del paniere: cibo e bevande e luce e gas.
Se in Italia i prezzi dei prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono saliti a luglio del 10% su base annua, determinando già una stangata pari in media a 564 euro a famiglia, in molte città è andata ancora peggio. A guidare la classifica delle città peggiori è Cosenza dove per cibo e bevande si registra un rialzo del 13,1% rispetto a luglio 2021, +847 euro in termini di aumento del costo della vita per una famiglia media. Al secondo posto Viterbo, con un incremento dei prezzi del 12,8% e un aggravio annuo pari a 713 euro, al terzo Imperia dove mangiare costa il +12,7% in più, pari a 680 euro.
Per energia elettrica, gas e altri combustibili, voce che include gas, luce (mercato tutelato e libero), gasolio per riscaldamento e combustibili solidi, Genova risulta tra le città meno tartassate con un rincaro del 51,1% a fronte di un rincaro nazionale del 59,2% (ANSA).