Inchieste autostrade: pm,non furono chiuse le gallerie a rischio

Liguria
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Le accuse a ex direttore tronco Nanni. Messa a rischio sicurezza

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(ANSA) - GENOVA, 08 AGO - Prima del crollo nella galleria Bertè in A26 (Genova-Gravellona Toce) dalla cui volta a dicembre 2019 si staccarono due tonnellate di cemento, la Commissione permanente delle Galliera aveva imposto da Aspi la chiusura dei tunnel a rischio. Disposizione disattesa fino al 2020. Non solo.
    Non vennero fatte opere di mantenimento della funzionalità delle gallerie e non vennero eseguite le ispezioni. Per questo l'ex direttore del primo tronco Mirko Nanni è indagato per omissione d'atti d'ufficio, attentato alla sicurezza dei trasporti, inadempimento di contratto di pubbliche forniture. Le accuse sono contenute nell'avviso di fissazione di udienza stralcio per la selezione delle intercettazioni nell'ambito dell'inchiesta sulle barriere antirumore pericolose, sui falsi report sui viadotti e sulle mancate ispezioni alle gallerie. I tre procedimenti, riunificati dai pm Walter Cotugno e Stefano Puppo, vedono indagate 56 persone, tra le quali oltre a Nanni l'ex amministratore delegato di Aspi Giovanni Castellucci, Michele Donferri Mitelli, ex responsabile delle manutenzioni di Aspi, Paolo Berti, ex direttore delle operazioni centrali, Antonino Galatà, ex ad di Spea, la società che si occupava delle manutenzioni. Ci sono poi tecnici e dirigenti delle sue società.
    L'udienza è fissata per il 20 ottobre. (ANSA).
   

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