Dopo l'annuncio della chiusura in rosso del primo semestre
(ANSA) - GENOVA, 02 AGO - I lavoratori di Ansaldo Energia hanno bloccato il casello di Genova Ovest dopo l'annuncio ieri dell'amministratore delegato Giuseppe Marino della chiusura del primo semestre con una perdita di 442 milioni. I dipendenti hanno prima fatto una assemblea davanti ai cancelli.
"Quello che sta accadendo in Ansaldo Energia è una vera e propria vergogna che non lasceremo passare", sottolinea Igor Magni, segretario generale della Camera del Lavoro di Genova. La priorità ora è fare quadrato per salvare e dare prospettive ad un'azienda storica del territorio e strategica per il Paese: sindacato, politica, istituzioni devono remare tutte nella stessa direzione scongiurando il peggio e cercando soluzioni che non penalizzino le maestranze, le uniche che in questa vicenda non hanno responsabilità. Il fallimento di Ansaldo Energia sarebbe un colpo mortale per l'industria genovese e del Paese", conclude Magni.
"Marino ci ha convocato dicendo che sta per portare i libri in tribunale - sottolinea Federico Grondona delegato sindacale Fiom - e che non ci sono commesse fino al 2023 e il 2024. Ci dicono che il problema è la guerra ma non è vero, la verità è che non sono capaci a prendere commesse e portare il lavoro in fabbrica. Sul ponte di Cornigliano il corteo è stato raggiunto da una delegazione dei lavoratori dell'Ex Ilva e una dei lavoratori di Fincantieri, che solidali si sono uniti al corteo che ha poi preso direzione di Sampierdarena. (ANSA).