Meyer, i nuovi talenti del canto fanno ben sperare

Liguria

Sovrintendente, un diamante il Concorso lirico di Portofino

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I nuovi talenti della lirica fanno ben sperare. Ne è convinto il sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer, presidente della giuria dell'ottava edizione del Concorso Lirico Internazionale di Portofino riservato a giovani dai 18 ai 30 anni che si conclude oggi 24 luglio nella piazzetta del borgo con un concerto dell'orchestra del Carlo Felice di Genova diretta da Michele Gamba. "E' come un diamante, un gioiello… non ha bisogno di essere grande per brillare", lo definisce.
    Al Clip, promosso dall'Associazione Bottesini con la collaborazione del Comune e del Teatro Carlo Felice e il supporto di grandi sponsor, quest'anno si sono candidate 218 promesse del canto di 44 nazioni. I dieci finalisti si sono esibiti nel Teatro Sociale di Camogli passando al vaglio di esponenti di istituzioni musicali prestigiose italiane e straniere. "Dobbiamo guardare avanti, non ha senso fare confronti pensando che fosse meglio prima - dice Meyer all'ANSA -. Da questo punto di vista abbiamo buoni motivi per sperare bene. Faccio cinque-sei concorsi ogni anno ed è meraviglioso vedere che la lirica nel mondo cresce ovunque. Clip è davvero internazionale, su dieci finalisti sono rappresentate sette nazioni. C'è anche un cantante sudafricano. Si affacciano nuovi mondi, si vede che c'è grande interesse per la lirica dappertutto. Molti cantanti in gara vengono da famiglie semplici". L'appuntamento di Portofino rappresenta un trampolino di lancio reale per le carriere dei cantanti di domani proprio grazie alla giuria di altissimo livello, da Peter de Caluwe, direttore generale de La Monnaie di Bruxelles, a Carolin Wielpütz, direttore artistico Theater an der Wien; Jonathan Friend, consulente artistico Metropolitan New York; agli italiani Cristiano Sandri, responsabile della Programmazione Artistica del Teatro Regio di Parma; Gianni Tangucci, coordinatore artistico dell'Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, e Claudio Orazi, sovrintendente del Carlo Felice.
    Alla sfida conclusiva sono arrivati tre soprano, due mezzosoprano, quattro baritoni e un basso. I tenori si sono fermati alla semifinale. "E' un caso - osserva Meyer - E' un po' come i funghi, alcuni anni ci sono altri no". (ANSA).
   

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