Per prescrizione degli omicidi colposi non aggravati
(ANSA) - GENOVA, 16 MAR - Il sostituto procuratore generale Enrico Zucca ha chiesto la riduzione delle condanne e una assoluzione nel processo d'appello sulla collocazione della torre piloti, la struttura crollata il sette maggio 2013 nel porto di Genova per l'urto della Jolly Nero provocando la morte di nove persone. La riduzione delle pene è legata alla prescrizione degli omicidi colposi non aggravati dal rapporto di lavoro.
In particolare il pg ha chiesto la condanna a due anni e sei mesi per l'ammiraglio Felicio Angrisano, ex comandante della Capitaneria di porto di Genova ed ex comandante generale della Capitanerie. In primo grado era stato condannato a tre anni.
Chiesta l'assoluzione per Fabio Capocaccia, ex commissario del Comitato autonomo portuale (in primo grado era stato condannato a due anni).
Zucca ha chiesto la condanna a un anno per Angelo Spaggiari, strutturista (1 anno e sei mesi), per Paolo Grimaldi (due anni), e per Mario Como, strutturista (1 anno e sei mesi). Chiesta la conferma a un anno per Giovanni Lettich, della Corporazione piloti. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Enrico Scopesi, Sabrina Franzone, Giuseppe e Chiara Sciacchitano, Andrea Vernazza, Ernesto Monteverde, Emanuele Olcese.
Il processo sulla costruzione era nato grazie alla tenacia della mamma di Giuseppe Tusa, una delle vittime. La procura aveva inizialmente chiesto l'archiviazione ma la donna si era opposta e il gip aveva ordinato al pm nuovi accertamenti.
Il filone principale sul crollo era arrivato già alla sentenza definitiva. Era stato assolto il pilota del porto Antonio Anfossi (in primo grado era stato condannato a quattro anni) ed erano state confermate le assoluzioni per Giampaolo Olmetti, comandante d'armamento, e per il terzo ufficiale Cristina Vaccaro. Gli Ermellini avevano però ordinato la riduzione delle pene per il comandante della Jolly Nero Roberto Paoloni, per il primo ufficiale della nave Lorenzo Repetto e per il direttore di macchina Franco Giammoro. (ANSA).