Portata torrente passa da 450 a 850 metri cubi al secondo
Con la posa della 3.330/a trave della copertura del torrente Bisagno, a Genova, si concludono i lavori di messa in sicurezza del corso d'acqua che nelle numerose alluvioni ha fatto il maggior numero di morti e danni nella storia del capoluogo Ligure (nelle ultime due quelle del 2011 e 2014 le vittime sono state sei e una). Stamani nel corso della cerimonia per la collocazione dell'ultima trave si conclude l'ultimo dei tre lotti di lavori, partiti nel 2005 per l'adeguamento funzionale della copertura del torrente, che passa così da 450 metri cubi al secondo di portata a 850, con un ulteriore metro di spazio libero tra il pelo dell'acqua e la trave che sorregge la strada. In casi di precipitazioni eccezionali, con il livello dell'acqua a sfioro, la portata massima con l'adeguamento è di circa 1000 metri cubi al secondo.
L'adeguamento dell'intera copertura è costato a consuntivo circa 160 milioni di euro, a fronte di un finanziamento complessivo di circa 195 milioni di euro. I fondi rimanenti da questo finanziamento sono stati dirottati sullo Scolmatore del Bisagno.
"Speriamo che il Paese possa ripartire, anche se tra mille timori e incertezze ma con determinazione - ha detto il governatore e commissario per l'opera Giovanni Toti -. La fine di questi lavori mentre il Paese riapre gli occhi è simbolo della vita della citta". Toti ha voluto accanto a sè per l'occasione i suoi predecessori: Claudio Burlando e Sandro Biasotti, oltre al sindaco Marco Bucci che ha detto: "La prossima allerta rossa Genova la vivrà meglio, con più sicurezza, però saranno sempre allerte rosse, non ci dobbiamo dimenticare il rischio. Ma da oggi in poi saremo più sicuri. I morti provocati dal Bisagno sono un brutto ricordo, il Bisagno ha fatto la storia di Genova, non possiamo criticare il Bisagno, dobbiamo criticare chi non se ne è occupato per anni e ringraziare tutti coloro che hanno permesso di realizzare questi lavori".
"È una tappa che si completa, un sospiro di sollievo per questa città, per questa regione e credo anche per l'Italia", ha detto Toti. "Questo è uno dei più grandi cantieri di messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico e dalle alluvioni nel nostro Paese - ha detto -. Oggi si pone l'ultima pietra di quella che è stata un'opera colossale e che unita allo scolmatore del Fereggiano già finito e allo scolmatore del Bisagno già iniziato mette in sicurezza un'area importante della sesta metropoli italiana.
"Con un po' di fatica ce l'abbiamo fatta, ci sono voluti 17 anni a mettere in sicurezza la foce del Bisagno, ma comunque sono sempre la metà di quelli che sono passati senza che si facesse niente", ha detto l'ex presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, commissario straordinario per i lavori sulla copertura del torrente Bisagno dal 2005 al 2015
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