Cerimonia laica al Teatro di Genova.I saluti di Solenghi e Pagni
(ANSA) - GENOVA, 13 MAR - Un lungo applauso ha salutato questa mattina Marco Sciaccaluga al termine dell'affettuosa cerimonia laica organizzata dal Teatro di Genova per dire addio a un grande protagonista della cultura non solo genovese di questi ultimi cinquant'anni. Persone contingentate in sala, ma tanti amici e semplici spettatori fuori, davanti alla Corte a seguire su uno schermo. Il feretro sul palcoscenico, coperto di fiori e sullo schermo la proiezione di una bella serie di fotografie a voler fissare alcuni momenti della straordinaria carriera di Marco Sciaccaluga. Dopo l'esecuzione di una Passacaglia di Biber da parte del violinista Pier Domenico Sommati, è stato il direttore del Teatro Davide Livermore ad aprire la cerimonia insieme al figlio maggiore di Sciaccaluga, Carlo, sottolineando il ruolo fondamentale svolto da Marco nel teatro del nostro tempo. Concetto ripreso dal sindaco Marco Bucci e dall'assessore regionale alla cultura Ilaria Cavo.
Un'elegante melodia per flauto composta da Andrea Nicolini ed eseguita dal fratello Gianluca Nicolini, cugini di Sciaccaluga, ha introdotto i diversi omaggi e le diverse testimonianze.
Intervallate da un'altra esecuzione musicale da parte di Francesca Barberis, nipote di Sciaccaluga ("Let it be" degli amatissimi Beatles). Alice Arcuri ha letto un Sonetto di Shakespeare, Roberto Alinghieri un testo di Bukowski/Dante, Fabrizio Careddu un passo dall'Enrico V di Shakespeare (la morte di Falstaff: lo stesso Sciaccaluga aveva espresso il desiderio che venisse riproposto al suo funerale), il figlio Carlo un capitolo da un romanzo di Dickens. Accanto alle letture, le testimonianze degli amici di scuola e di Tullio Solenghi mentre Federico Vanni e Eros Pagni hanno inviato un loro pensiero non potendo essere presenti. In chiusura, dopo i saluti della famiglia (i figli Carlo, Giovanni e Caterina e la compagna Lucia), è stato proiettato un bel video in cui Sciaccaluga ha parlato del "lieto fine" con la sua solita verve e quella ironia che lo ha sempre caratterizzato. Il presidente del teatro Alessandro Giglio ha letto un messaggio del ministro Franceschini. (ANSA).