Ristoratori in piazza contro chiusure in zona arancione, un manifestante investito

Liguria

Bloccato traffico, accesi fumogeni, chiavi dei locali a prefetto

 I ristoratori genovesi sono scesi in piazza per protestare contro la chiusura dei locali dovuta alla zona arancione comunicata solo poche ore prima di San Valentino quando le materie prime erano già state acquistate e i clienti avevano prenotato. I manifestanti hanno bloccato il traffico nella centrale piazza Corvetto, a due passi dalla prefettura. Sono stati accesi anche fumogeni. Sono circa 500 i ristoratori che stanno manifestando e che simbolicamente consegneranno le chiavi dei locali al prefetto.

I ristoratori, che nel frattempo sono diventati quasi un migliaio, hanno abbandonato il centro di Genova e si sono diretti verso la sopraelevata, una delle principali arteria della città, e l'hanno bloccata. Ieri in Liguria da Levante a Ponente, molti ristoratori sono rimasti aperti nonostante il divieto, fra questi a Genova anche lo chef stellato Ivano Ricchebono. Alcuni sono stati multati insieme ai clienti. A Genova i carabibieri hanno sanzionato sei locali ribelli. Questa mattina il presidente della Liguria Giovanni Toti, pur capendo le ragioni dei ristoratori, ha detto "le leggi si rispettano".

Il corteo dei ristoratori è arrivato sotto il palazzo di Regione Liguria dove una delegazione è stata ricevuta dal governatore Giovanni Toti e dall'assessore allo Sviluppo economico Andrea Benveduti. Toti si è impegnato a far presente al Governo le richieste dei ristoratori

Una delegazione di ristoratori ha incontrato il prefetto di Genova Carmen Perrotta alla quale ha consegnato simbolicamente le chiavi dei ristoranti e un lungo documento firmato dai Ristoratori Uniti della Liguria, Fipe Confcommercio, Fiepet Confesercenti, Federazione cuochi Genova e Tigullio. Nel documento si chiede il superamento di un criterio di calcolo e di assegnazione di aiuti economici "ritenuti ingiusti e penalizzanti" e "contributi a fondo perduto adeguati, parametrati su base annua", destinati a chi abbia registrato una perdita di fatturato nel 2020 rispetto al 2019 oltre che la chiusura dei ristoranti "solo in zona rossa" mentre in 'zona gialla' si chiede l'apertura serale fino alle 22. A questo si aggiungono la richiesta di decontribuzione per il mantenimento dell'occupazione al termine del periodo di blocco dei licenziamenti e il prolungamento degli ammortizzatori sociali, l'azzeramento dell'Iva sulla somministrazione durante il periodo di crisi e l'esenzione dal pagamento di Canone Unico e Tari. Nel documento si chiede, tra l'altro, la prosecuzione del credito di imposta sugli affitti commerciali del 60%, per tutto il 2021.

La manifestazione, che si è svolta senza incidenti, è terminata ma ci sono stati alcuni momenti di tensione: il primo quando l'auto con a bordo un medico ha cercato di passare nonostante il blocco dei manifestanti. La tensione si è sciolta grazie alla mediazione della Digos. Il secondo momento difficile è avvenuto in via XX Settembre quando un'auto, cercando di forzare il blocco, ha colpito una manifestante. Il guidatore non si è fermato ma ha ingranato la marcia ed è scappato in una strada secondaria inseguito da alcuni ristoratori che non sono riusciti però a raggiungerlo. La ragazza non ha subito lesioni se non una botta alla caviglia. Un'ambulanza le ha prestato soccorso. Sulla vicenda indaga la Digos.


   

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