Genova, polemica sulle panchine anti clochard

Liguria

Montati divisori antibivacco, ma municipio non sa chi sia stato

(ANSA) - GENOVA, 02 FEB - Nel quartiere residenziale di Carignano, a Genova, sta facendo discutere l'installazione di un divisorio su alcune panchine e che, secondo alcuni residenti, non è destinato a far rispettare il distanziamento sociale in tempi di covid bensì a evitare che vi si possano sdraiare o bivaccare persone senza fissa dimora. "Non siamo noi ad aver installato o fatto installare quei divisori - dice Andrea Carratù (Lega), presidente del municipio Centro Est, ovvero l'ente che avrebbe competenza in materia di arredi urbani nel quartiere - e non è stata l'azienda comunale, Aster, che si occupa anche della manutenzione delle panchine. Non ho mai avuto problemi ad attuare politiche anti-degrado ma in questo caso non c'entriamo nulla, per intervenire su quelle panchine, peraltro antiche, avremmo chiesto almeno il parere della sovrintendenza".
    L'ipotesi è che ad applicare il divisorio possa essere stata l'azienda che gestisce le vicine fermate degli autobus, o addirittura qualche zelante privato cittadino, visto che la zona, da tempo, è stata segnalata come problematica anche al municipio. "C'è un problema di persone che si accampano, bevono o utilizzano la fontana per lavarsi, in quella piazza, e non va bene".
    La polemica sulla panchina "anti-clochard" non è una novità a Genova. Nel 2016 si sollevò una bufera sul presidente di un altro municipio, Massimo Ferrante, uomo del centrosinistra. "Se dovessero chiedermi di togliere i divisori - continua Carratù - potrei anche valutare di inviare gli operai, ma prima devo sapere chi li ha fatti montare". Il quartiere di Carignano è lo stesso dove abita il sindaco e non è molto distante dalla zona dove, all'inizio di gennaio, è morto, dopo una notte trascorsa al freddo, un senzatetto rumeno.
    (ANSA).
   

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