Cgil: con smart working -62% di infortuni in pubblico impiego
Calano gli infortuni sul lavoro in Liguria, ma non quelli mortali che raddoppiano. I dati Inail licenziati in questi giorni ed elaborati dal responsabile dell'Ufficio Economico Cgil Liguria Marco De Silva, fotografano gli effetti del lockdown e dello smartworking in Liguria sul tema degli infortuni sul lavoro. Nei primi 9 mesi dell'anno si è registrano un calo delle denunce del 17.4%: al settembre 2019 gli infortuni denunciati erano 15.317, contro i 12.650 del 2020.
Di questi l'86% si è verificato sul luogo di lavoro, mentre il resto nel tragitto casa/lavoro/casa con una contrazione frutto del calo degli spostamenti a causa di smartworking e lockdown. Il 92% degli infortuni è avvenuto nell'industria e nei servizi (-10% rispetto al 2019), il 6% nella pubblica amministrazione (- 62,8% dovuto a smartworking nel pubblico impiego) e il 2% nell'agricoltura (-29.1%).
Gli infortuni mortali raddoppiano passando dai 14 del 2019 ai 31 di quest'anno: 3 decessi sono avvenuti nell'industria, 6 nell'artigianato, 7 nei servizi, 3 nelle altre attività, 11 in settori che l'Inail definisce "non determinati", 1 nella pubblica amministrazione. In riferimento all'età, la media dei decessi avviene tra i 50 ed i 59 anni di età.
"Nonostante il calo degli infortuni sia marcato, i numeri restano alti e questo impone un rispetto rigoroso delle norme comprese quelle definite nei protocolli su salute e sicurezza in ambienti di lavoro sottoscritti dal sindacato con il Governo" commenta Fabio Marante Segretario regionale Cgil Liguria.
(ANSA).
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