Sono partite questa mattina le operazioni di sbarco dei 55 passeggeri italiani rimasti a bordo della nave Costa Luminosa, attraccata in porto a Savona. A questa sera risultano già sette i passeggeri ricoverati nelle strutture ospedaliere di Savona. Tra questi si era avuta notizia già a metà giornata di due olandesi, portati al Pronto Soccorso perché presentavano febbre e bassi livelli di saturazione dell'ossigeno nel sangue.
"Stiamo collaborando attivamente con Costa, con il ministero degli esteri, con la Protezione civile nazionale perché tutti i passeggeri possano essere portati al proprio domicilio" a trascorrere la quarantena o in altre strutture adeguate, ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in serata. "Il sistema sanitario della Liguria e in particolare della Asl 2 di Savona non è in grado di sostenere l'aggravio di lavori e garantire l'appropriatezza della cura delle persone che potrebbero risultare malate su quella nave - ha aggiunto Toti -. C'è bisogno di trovare per quella nave o per quelle persone una sistemazione diversa".
Rispetto alle operazioni di sbarco, secondo quanto concordato con le autorità coinvolte, ieri era stato effettuato il trasferimento dei primi passeggeri: 110 italiani (liguri e di altre regioni del centro e nord Italia) e 87 cittadini svizzeri, insieme a 2 venezuelani residenti in territorio elvetico. I 55 italiani per cui era previsto invece lo sbarco oggi sono residenti nel centro-sud del Paese. A seguire in agenda lo sbarco di altri 276 passeggeri europei, il cui rientro al domicilio è stato organizzato direttamente da Costa Crociere. Per quanto riguarda l'equipaggio, delle oltre 800 unità complessive, entro questa sera verranno fatti sbarcare con trasporti protetti 61 italiani, ritenuti non indispensabili per il funzionamento della nave. Resteranno a bordo un migliaio di persone: gli altri membri dell'equipaggio e 188 passeggeri residenti in Paesi non raggiungibili per il blocco dei voli.
La sindaca di Savona Ilaria Caprioglio ha intanto dato un ultimatum. "Ho ringraziato la protezione civile nazionale per l'enorme sforzo organizzativo messo in campo, che ho apprezzato molto. Ma io ora devo pensare a tutelare la mia città. Era stato detto che gli sbarchi sarebbero durati 48 ore, e così dovrà essere: domani mattina Costa Luminosa dovrà andarsene in ogni caso", ha detto dopo il vertice di questa mattina con la Prefettura, la Regione, la Protezione Civile e Costa Crociere in cui i vari soggetti coinvolti hanno relazionato sulle operazioni di sbarco dei passeggeri. "Nella riunione ho ribadito con forza quanto già detto nei precedenti incontri: allo scadere delle 48 ore la nave, alleggerita dai passeggeri sbarcati, deve lasciare il porto di Savona. Questo lo chiedo perché io devo tutelare la salute dei miei cittadini, cercando di non gravare con eventuali passeggeri malati della nave sui reparti dell'ospedale San Paolo". "Costa Crociere ha garantito che avrebbe sbarcato tutti entro 48 ore, e io ho ribadito che domattina dovranno andarsene comunque anche se non avessero finito" tuona dunque il primo cittadino. Savona non è una città che 'non capisce', abbiamo perfettamente compreso la problematica e abbiamo accettato gli sbarchi, chiedendo solo che fossero fatti 'in sicurezza'. Ma ora la nostra parte l'abbiamo fatta. Domani Costa Luminosa dovrà andarsene in un porto in cui non è in corso una emergenza sanitaria". Le circa mille persone che dovranno trascorrere la quarantena sulla nave "saranno gestite dalla task force nazionale sanitaria e di Protezione civile - ha spiegato l'assessore alla Protezione Civile di Regione Liguria Giacomo Giampedrone -, senza gravare in alcun modo sul sistema sanitario ligure, già fortemente sotto pressione. Una strategia che avevamo ribadito come indispensabile nella giornata di ieri".