Lega taccia dopo harakiri, ora sarà M5s condurre da solo riforme
"La Gronda si farà e grazie al lavoro istruttorio del Mit sarà realizzata nei termini in cui è davvero utile a Genova e a tutti i cittadini italiani. La Lega taccia e badi a recriminare contro se stessa, perché mandando all'aria il Governo del cambiamento, ha fatto harakiri e si è messa da sola fuori dai giochi. Ora sarà il M5S a condurre avanti da solo le tante riforme e gli interventi che servono a beneficio di tutto il Paese". Lo dice in una nota il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli, all'indomani della pubblicazione sul sito del Mit dell'analisi costi-benefici sulla Gronda che suggerisce di valutare altre opzioni.
Sul tema interviene anche la capogruppo regionale in Liguria M5S Alice Salvatore: "La puntuale e dettagliata analisi costi/benefici del Mit, ricca di diversi scenari messi a confronto, dà ragione al Movimento 5 Stelle - afferma Salvatore in una nota -: è preferibile seguire lo scenario alternativo migliore, non la Gronda iniziale di Autostrade per l'Italia targata Benetton che altro non farebbe che riempire Genova di milioni di metri cubi di amianto, bloccando la città per 10 anni con 5 megacantieri evitabili". "Gli studi M5S - prosegue - hanno infatti sempre detto no alla Gronda di Autostrade per l'Italia e sì alla 'Gronda per Genova'. L'ipotesi è il raddoppio della A7; il prolungamento della Guido Rossa fino a Multedo che garantirebbe ai pegliesi e ai sestresi un accesso diretto alla Strada a Mare senza percorrere la A10 e il by pass Campi-Aeroporto.
Per Autostrade per l'Italia l'analisi costi-benefici della Gronda "è caratterizzata da errori macroscopici, soluzioni tecniche irrealizzabili, valutazioni dei dati del tutto arbitrarie". "Nonostante tale uso assolutamente non corretto dei parametri, su cui Aspi si riserva azioni legali a propria tutela - afferma in una nota -, l'esito dell'analisi è positivo, confermando la netta prevalenza dei benefici sui costi dell'opera". Per Aspi l'unico effetto dell'analisi, se tenuta in considerazione, sarebbe di "ritardare ulteriormente la realizzazione".
"In un momento così delicato per la vita del Paese - istituzionale, politico ed economico - il tentativo di compromettere un progetto come la Gronda, strategico e vitale per Genova e l'Italia, appare illogico e irresponsabile", afferma Confindustria. "Di tutto abbiamo bisogno tranne che di creare nuovi alibi per impedire o ritardare la realizzazione di infrastrutture fondamentali", aggiunge Confindustria, che parla di "un brutto segnale".