Scontri a Genova, indagini sui manifestanti e la polizia. Salvini: 'Al lavoro per evitare violenza di piazze'

Liguria
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Due fascicoli contro ignoti, uno per per lesioni a giornalista. Zingaretti: 'Idee inquietanti stanno rialzando la testa'

La procura di Genova aprirà due fascicoli sugli scontri avvenuti ieri fra manifestanti e Polizia in occasione di un comizio di Casapound. Al momento entrambi sono contro ignoti: uno per resistenza, danneggiamento e lancio di oggetti pericolosi per i manifestanti e l'altro contro il gruppo di poliziotti del Reparto Mobile che ha picchiato il giornalista di Repubblica Stefano Origone rompendogli due dita, una costola e provocandogli altre lesioni. Le ipotesi di reato sono lesioni aggravate dall'uso dell'arma, cioè il manganello, e dalla gravità delle lesioni. 

"E' assurdo che accadano fatti del genere. Il giornalista Origone era in piazza a svolgere il suo lavoro di cronista in modo pacifico e non so come possa essere stato scambiato per un facinoroso", ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi che questa mattina ha telefonato al giornalista di Repubblica ferito durante gli scontri tra antagonisti e polizia durante il comizio di Casapound. "Esprimo la mia più forte solidarietà - ha detto Cozzi - e il rammarico forte perché è inconcepibile quanto successo".

"Ho sentito il questore di Genova: non è possibile che ogni volta che scendono in piazza i centri sociali ci siano violenze. Stiamo studiando qualcosa per evitare questi fatti". Così il ministro dell'Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, commenta i fatti di Genova a margine di un comizio elettorale a Vercelli. "Non è possibile che ci siano poliziotti e carabinieri perennemente aggrediti - aggiunge - gente che va in giro con i caschi, con le spranghe, con gli spray, con i bastoni, a volto coperto".

"Viviamo in un tempo molto particolare in cui idee inquietanti e i loro rappresentanti stanno rialzando la testa. Queste idee inquietanti vanno combattute mettendo in campo un'idea diversa di italia non fondata sull’odio". Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti a margine di un comizio a Genova. Non va bene un'Italia fondata "sulla ricerca del capro espiatorio, sul nemico o peggio su soluzioni che guardano al passato. Noi dobbiamo costruire un altro piano per questo paese, una prospettiva diversa di speranza che punti a un'Italia che torna a crescere a creare lavoro" ha detto ancora Zingaretti

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