Per Asl Toscana centro nessun presupposto allerta West Nile

Toscana
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Caso nel Pistoiese resta isolato. Per 82enne quadro stazionario

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(ANSA) - PISTOIA, 14 AGO - "Non ci sono, al momento, i presupposti per un'allerta per quanto riguarda la popolazione, a seguito del caso accertato di West Nile virus (Wnv) a Ponte Buggianese (Pistoia) in una paziente di 82 anni ricoverata all'ospedale San Jacopo di Pistoia". Lo sottolinea il Dipartimento di prevenzione dell'Asl Toscana Centro precisando che "si tratta di un caso sporadico e isolato, seguito con tutte le attenzioni necessarie". Sempre dal Dipartimento di prevenzione fanno sapere che la sorveglianza sanitaria sarà a carattere integrato: veterinaria e umana.
    Relativamente agli interventi preventivi le azioni consigliate sono di due tipi: una a carattere individuale, le persone - specialmente gli anziani e i soggetti immunocompromessi - residenti nella zona sono invitate ad adottare tutte le misure utili per non farsi pungere dalle zanzare: repellenti sulla pelle esposta, zanzariere, spray a base di piretro o altri insetticidi per uso domestico.
    L'altra azione è a carattere pubblico e l'Asl ha già condiviso con l'Amministrazione comunale valutazioni in merito a interventi di bonifica ambientale e disinfestazione (la popolazione sarà opportunamente avvisata). Per quanto riguarda la popolazione Asl e Comune sottolineano che al momento non ci sono dunque motivi di allarme. La provincia di Pistoia è considerata, unica in Toscana, a rischio minimo di trasmissione e le linee guida nazionali escludono interventi straordinari in presenza di un solo caso. Quanto alla 82enne, la signora resta ricoverata nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Pistoia e ad ora non ci sono variazioni nel quadro clinico che resta stazionario. L'Asl ricorda che nel caso di West Nile generalmente il virus causa sintomi lievi che possono anche passare inosservati, tuttavia nelle persone anziane o a rischio può provocare anche se raramente (1 ogni 150 persone infettate) una malattia grave e ancor più raramente (1 ogni 1.000 persone infettate) mortale. (ANSA).
   

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