'Ndrangheta in Toscana, scarti tossici, Arpat analizza pozzi

Toscana

Lungo tratto Sr 429, cittadini potranno fare domanda da domani

(ANSA) - FIRENZE, 21 APR - Arpat, agenzia regionale per l'ambiente della Toscana, svolgerà su richiesta della Regione un campionamento pozzi privati ad uso domestico, collocati in prossimità della strada regionale 429 nel tratto tra Empoli e Castelfiorentino, dove risulterebbero essere stati smaltiti illecitamente circa 8mila tonnellate di rifiuti contaminati in base a quanto emerso dalle inchieste della Dda di Firenze e dei carabinieri su infiltrazioni della 'Ndrangheta nella regione. Lo rende noto Arpat spiegando che a partire da domani, giovedì 22 aprile, i cittadini potranno fare richiesta di analisi delle acque del proprio pozzo per accertare il presunto inquinamento della falda.
    Arpat spiega, in una nota, che è interessato il tratto della Sr 429 fra Ponte di Candido nel Comune di Empoli (Firenze) fino alla rotatoria di incrocio con via Samminiatese in località Belvedere, nel Comune di Castelfiorentino (Firenze). Potrebbero essere stati smaltiti in altri siti in Toscana, oltre a quelli già individuati nel corso delle indagini, i rifiuti inquinanti derivanti dall'attività delle concerie finiti al centro di un'inchiesta della Dda di Firenze su presunti reati ambientali. Secondo quanto appreso, i carabinieri forestali e del Noe, coordinati dal pm Giulio Monferini, sarebbero al lavoro per individuare ulteriori cantieri dove il 'keu', come viene definita la cenere di risulta della combustione dei rifiuti conciari, sarebbe stato impiegato come materiale di riempimento in lavori stradali dopo esser stato miscelato con altri rifiuti. Le indagini, culminate con gli arresti del 15 aprile scorso, hanno permesso di individuare alcuni luoghi di smaltimento del 'keu', tra cui il cantiere per la realizzazione del lotto V della Sr 429 Empolese. Ma altri siti sarebbero in corso di individuazione, anche alla luce di nuovi indizi raccolti nel corso dell'inchiesta. Intanto proseguono gli interrogatori di garanzia davanti al gip degli arrestati, tra cui i vertici dell'Associazione conciatori di Santa Croce sull'Arno.

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