Firenze,medici spengono macchina,in poltrona con parole crociate
(ANSA) - FIRENZE, 20 NOV - E' arrivato 14 giorni fa all'ospedale di Torregalli a Firenze con una grave insufficienza respiratoria da Covid 19 ed è stato subito ricoverato nel padiglione dedicato ai pazienti positivi. A complicare il suo quadro clinico la coesistenza di più patologie e soprattutto l'età avanzata: 90 anni il prossimo dicembre. Ma il paziente in due settimane di ventilazione assistita ha vinto la sua battaglia contro il Coronavirus ed è migliorato sensibilmente tanto da alzarsi dal letto e potersi mettere in poltrona. Dopo 12 giorni di ventilazione non invasiva e due di ventilatore alternato ad ossigeno in ventimask, questa mattina il 90enne respirava bene con la sola ossigenoterapia. Con il ventilatore ormai spento accanto a lui, oggi ha voluto mettersi in poltrona per fare le sue consuete parole crociate e iniziare con fiducia la fase di riabilitazione. "E' una lotta che si fa in due - racconta Gianfranco Giannasi, direttore del pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio - se non c'è questa alleanza non si vince. Ogni giorno mi chiedeva come si stava andando. Ci siamo dati il cinque, ci siamo strizzati l'occhio. Si fa qualsiasi cosa per sostenere psicologicamente questi malati che hanno aperto un nuovo capitolo nella storia della medicina: quello della vicenda umana, ricordandoci, se ce ne fosse bisogno, che il dottore senza cuore non si fa. I pazienti Covid hanno imparato a stringere i denti e ci insegnano ogni giorno che bisogna crederci sempre". Il paziente 90enne è sempre rimasto lucido durante i giorni di ricovero, spiega l'Asl Toscana Centro con una nota che fa conoscere questa vicenda.
L'uomo chiedeva ogni giorno delle sue condizioni e si confrontava con il personale medico sanitario. Questa mattina la decisione dei dottori di spegnere il ventilatore è stata una vittoria per tutto il personale medico che in questi giorni ha combattuto con lui contro il virus. "Non ti ringrazio ora, mi ha detto questa mattina - conclude il dottor Giannasi - Ti ringrazierò quando andrò via". (ANSA).