Zanardi: condizioni stabili, da oggi settimana-chiave

Toscana

Compagno di corsa, 'le strade vanno chiuse'

(ANSA) - SIENA, 22 GIU - Decorso clinico regolare e stabile anche la notte scorsa in ospedale per Alex Zanardi, che da oggi va ad affrontare una settimana-chiave per la guarigione dai gravi traumi dell'incidente in handbike a Pienza (Siena) il 19 giugno. Sempre tenuto in coma farmacologico, Zanardi prosegue il lento recupero iniziato dopo l'intervento neurochirurgico nel policlinico senese. Già da oggi i medici, con riunioni in equipe multidisciplinare, fanno le valutazioni necessarie per decidere se è possibile già nei prossimi giorni sospendere la sedazione per verificare il quadro neurologico. Decisiva per procedere a questo passaggio, hanno spiegato, è che si mantenga la stabilità delle condizioni cliniche di Alex Zanardi come sta accadendo in questi primi giorni di cure. La prognosi è sempre riservata.
    "Noi vedevamo la staffetta come una tranquilla pedalata tra amici e dunque non c'era necessità di chiudere la strada", anche perché "la pedalata non era competitiva", "queste cose purtroppo succedono, è la fatalità. Forse in futuro però le strade andranno chiuse comunque". Così, ricordando l'incidente di Alex Zanardi, Enrico Fabianelli, 36 anni appassionato ciclista di Castiglion Fiorentino (Arezzo), una diagnosi di sclerosi multipla nel 2010 e 15 anni ininterrotti in bici. Venerdì 19 giugno era nella staffetta con Zanardi. La pedalata con Alex Zanardi, spiega ancora Enrico Fabianelli, "era non competitiva quindi non necessitava, da codice della strada, di chiusura delle strade. Ci eravamo organizzati per avere una pattuglia della polizia municipale in testa per segnalare e l'abbiamo avuta sempre. A Castiglion Fiorentino erano pattugliati anche gli incroci più pericolosi, per esempio, ma è facoltativo".
    Ricorda ancora Fabianelli: "Eravamo piu indietro, ci eravamo fermati per fare fotografie, li per li non avevamo capito chi era l'atleta coinvolto nell'incidente, poi abbiamo visto la maglia azzurra ed allora abbiamo pensato a lui". (ANSA).
   

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