Da pubblico a privato: storia delle concessioni autostradali in Italia

Economia

Autostrade per l’Italia, fino agli anni ’90 società pubblica, è ora controllata da Atlantia e Benetton: gestisce metà della rete autostradale del Paese. Tramite il pagamento di un pedaggio, le concessionarie si occupano della manutenzione delle strade

L’Italia ha sul proprio territorio circa 6.500 chilometri di autostrade. La maggior parte di queste sono un bene pubblico, di proprietà dello Stato, ma date in concessione a società che le gestiscono e amministrano, raccogliendone i profitti in cambio di un canone allo Stato. Di queste società dette “concessionarie”, Autostrade per l’Italia, responsabile del tratto che comprende il ponte Morandi, crollato lo scorso 14 agosto a Genova, è tra le più grandi.

I 3mila km controllati da Autostrade

Autostrade per l'Italia, infatti, controlla in tutto 3mila chilometri di autostrade, tra cui la A1, l'Autostrade del Sole, un tratto della A4 tra Milano e Brescia e l'intera A14, da Bologna a Taranto. Il contratto stipulato con la società prevedeva che le concessioni su queste tratte - compresa quella genovese - sarebbero scadute nel 2038, ma sono state prorogate al 2042 nell'aprile scorso.

Il passato pubblico delle concessionarie

Fino agli anni ‘90 molte delle società ora concessionarie erano a loro volta pubbliche: proprietà di enti locali oppure dell'IRI (l'Istituto per la Ricostruzione Industriale, creato nel 1933 e chiuso nei primi anni 2000). Poi, l’enorme debito pubblico dello Stato italiano spinse verso la decisione di privatizzare alcune società, comprese diverse concessionarie autostradali, in modo da sfruttare i capitali privati per nuovi investimenti sulla rete.

Dallo Stato a Benetton

Tra tutte le società concessionarie privatizzate la più importante fu la Società Autostrade, di proprietà dell'IRI: si tratta proprio dell’attuale Autostrade per l’Italia. Dallo Stato, dunque, la società passo a privati e, nello specifico, alla famiglia Benetton, che controlla Autostrade attraverso Atlantia, società quotata in borsa e attiva anche all'estero nello stesso settore.

Il Ministero dei Trasporti è l’ente concedente

Prima del 1 ottobre 2012, l’ente concedente i tratti della rete autostradale era l’Anas (Ente nazionale per le strade, che tuttora ne gestisce alcune parti). Dopo quella data, il compito è passato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La stragrande maggioranza delle autostrade italiane è soggetta al pagamento di un pedaggio (il cui costo è deciso dallo Stato), il quale dovrebbe servire alle società concessionarie per finanziare la manutenzione ordinaria e straordinaria di cui sono responsabili.

Le autostrade europee

Una situazione, quella della gestione italiana delle autostrade, non molto dissimile da quella spagnola o francese, dove esistono sia concessionarie pubbliche che private. Diversa la situazione tedesca e svizzera, dove le autostrade sono pubbliche, gestite da enti pubblici e, in Germania, gratuite per le automobili.  

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