Pnrr, dall’inizio dell’anno spesi solo 1,2 miliardi

Economia
Simone Spina

Simone Spina

Questa la cifra del Piano Nazionale di Ripresa utilizzata da gennaio ai primi di maggio: entro dicembre l’Italia dovrebbe impiegare quasi 34 miliardi. Effettivamente impegnato il 6,4 per cento delle risorse da quando il programma europeo anti-crisi è stato varato

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Continua a marciare a rilento l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa. Un andamento poco incoraggiante se si guarda a quanti soldi l’Italia ha speso dall’inizio di quest’anno: nei primi quattro mesi del 2023 sono stati impegnati solo 1,2 miliardi. Una cifra molto lontana dai quasi 34 miliardi che il nostro Paese dovrebbe utilizzare entro dicembre e che rende assai problematico rispettare gli impegni presi con l’Europa e la realizzazione di opere necessarie per dare una spinta alla nostra economia.

Spesa la palo nel 2023

Dagli asili ai distributori di idrogeno, dai finanziamenti per la sanità a quelli per digitalizzazione e ambiente, siamo in ritardo. E nel fornire il quadro aggiornato sul Pnrr, la Corte dei Conti ci dice che finora, cioè dal 2020 ai primi di maggio, abbiamo impiegato appena il 6,4 per cento di tutte le risorse messe a disposizione.

La lente della Corte dei Conti

Si arriva a questa cifra, spiegano i magistrati, non conteggiando una serie di voci, come Sisma ed Ecobonus e altre agevolazioni fiscali, che viaggiano in modo quasi automatico. Cioè: non richiedono particolari attività da parte dello Stato perché si mettono in moto su iniziativa dei privati. 

Il peso dei bonus

Senza queste uscite, la spesa in tre anni si riduce così a 10 miliardi e mezzo: sono questi i denari che effettivamente ha impiegato la macchina pubblica, una porzione molto piccola dei 191,5 miliardi europei del Pnrr (ai quali si aggiungono 30,6 di fondi nazionali). 

Senza Pnrr crescita al lumicino

Un Piano cruciale per il nostro paese, dal quale – come ricorda la Corte dei Conti – dipendono i due terzi della crescita dell’Italia: senza il sostegno del programma varato durante la pandemia il nostro Prodotto Interno Lordo aumenterebbe di meno di mezzo punto all’anno (cioé lo 0,4% anziché l'1,2) .

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