Banca d'Italia, +380mila posti di lavoro nel 2022: cresce la ricchezza degli italiani

Economia

Dalla nota congiunta di Ministero del Lavoro, Bankitalia e Anpal emergono dati positivi sull'anno appena concluso, nonostante una flessione del mercato del lavoro negli ultimi mesi del 2022

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Sono stati in totale 380mila i posti di lavoro creati in Italia nel corso del 2022. È quanto emerge dalla nota congiunta realizzata dal Ministero del Lavoro insieme alla Banca d'Italia e all'Anpal (Agenzia nazionale politiche attive lavoro).

Il mercato del lavoro nel nostro Paese è dunque tornato a livelli migliori rispetto al 2019, vale a dire l'ultimo anno prima del biennio pandemico. Gli enti firmatari della nota sottolineano come il 2022 sia stato "ampiamente positivo", pur confermandosi un "rallentamento del mercato del lavoro a fine anno”. I dati sulla crescita occupazionale riguardano esclusivamente i posti a tempo indeterminato.

Numeri importanti, che sottolineano come la ripresa post-pandemia sia stata molto evidente nel nostro Paese. La nota sottolinea infatti come nell'ultimo biennio sia stato creato quasi un milione di nuovi posti di lavoro nell'ambito privato non agricolo. “La ripresa ha riassorbito completamente la caduta causata dall’emergenza sanitaria”, è il commento degli enti in proposito. 

Aumenta la ricchezza degli italiani

La crescita dei posti di lavoro ha comportato anche un aumento della ricchezza pro capite della popolazione italiana, nettamente più bassa rispetto a quella degli altri Paesi alla fine del 2021. Secondo il rapporto Istat-Banca d'Italia dal 2018 la crescita del reddito pro capite dell'Italia e di tutti i principali Paesi europei è stata meno netta rispetto a quella di Stati Uniti e Canada, soprattutto grazie a dinamiche finanziarie favorevoli. 

La crescita dell'occupazione ovviamente è variata in base al settore professionale. Se il comparto turistico continua a produrre dati inferiori rispetto a quelli pre-pandemia, sono cresciuti nettamente il settore delle costruzioni (a partire dall'estate del 2020 e anche grazie al Pnrr). Grande sviluppo anche per quanto riguarda i settori che hanno beneficiato maggiormente dello smart working, come le professioni della tecnologia e dell'informazione, seppur tale comparto rimanga ancora "di dimensione modesta". 

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Dati meno positivi a fine anno

Si conferma anche nel 2022 la tendenza del mercato del lavoro a peggiorare negli ultimi mesi dell'anno. Il rallentamento della crescita da dopo i mesi estivi ha fatto aumentare il numero di disoccupati rispetto al primo periodo dell'anno, quando avevano trovato un posto oltre 120mila persone senza occupazione. La nuova crescita del numero dei disoccupati è andata inasprendosi nel corso dell'autunno, soprattutto in virtù della scadenza di molti contratti di lavoro a tempo indeterminato.

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