Benzina, senza tasse in Italia sarebbe tra le meno costose d’Europa

Economia
Lorenzo Borga

Lorenzo Borga

In Italia paghiamo una delle benzine più care d'Europa, ma escludendo le tasse la materia prima con cui riempiamo i serbatoi è una delle più economiche. La differenza la fanno le pesanti tasse, tra accisa e Iva

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I prezzi ai distributori italiani sono tra i più alti in Unione Europea, ma la benzina in sé è una delle meno costose del continente. La contraddizione la mostrano gli ultimi dati della Commissione europea. I listini italiani tasse incluse sono i quinti più alti in Unione Europea, dopo Finlandia, Danimarca, Francia e Grecia. Ma se togliamo le tasse dai prezzi, la benzina italiana non sarebbe più la quinta in Ue bensì la diciottesima.

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La materia prima italiana in sé infatti non è così costosa quanto potrebbe apparire alle pompe. Costa tre centesimi in meno di quella tedesca, nove in meno di quella francese e dieci rispetto a quella pagata dagli spagnoli. Paesi che però - una volta applicate le tasse - pagano il carburante meno degli italiani, al di fuori di Parigi.

Italia autonoma per raffinazione

Il motivo per cui la materia prima in Italia è più economica che altrove sta nell'importante capacità di raffinazione del nostro paese. Secondo i dati Unem infatti i consumi italiani sono pari a oltre 55 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi, in maggior parte gasolio, mentre la produzione supera i 70 milioni. L'Italia dunque raffina più gasolio e benzina di quanto ne consuma, potendo quindi ridurre le importazioni dall'estero che rischiano di costare più della produzione nazionale. Una situazione opposta, per esempio, alla Germania in cui invece i consumi interni (92 milioni di tonnellate) superano la raffinazione domestica (83,1), costringendo il paese a dipendere dall'estero.

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Un altro elemento che può ridurre il prezzo della materia prima è l'elevato numero di impianti di distribuzione di carburante. Sempre secondo Unem nella Penisola sono più di 20mila, un numero decisamente più alto che in Germania (circa 15mila benzinai), Spagna (12mila) e Francia (11mila). Un maggior numero di distributori può quindi aumentare la concorrenza e ridurre i prezzi per gli automobilisti.

D'altra parte una rete così estesa di benzinai, che erogano in media molto meno carburante rispetto che negli altri paesi europei, comporta costi di trasporto e di logistica più alti.

Italia recordman di tasse sul carburante

Ma la vera differenza di prezzo con il resto d'Europa, come dicevamo, la fanno le tasse. In Italia paghiamo le più alte del Continente: più del 58 per cento del prezzo finale va allo Stato, tra accisa e Iva. In Germania e in Francia è il 54 per cento, la media europea si ferma al 50 mentre in Spagna è addirittura solo il 47 per cento. Ed è questo che va a determinare la differenza di prezzo finale per gli automobilisti.

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