Inflazione, Ocse: rischia di frenare la ripresa

Economia

Simone Spina

La corsa dei prezzi preoccupa l'organizzazione dei paesi più industrializzati. E anche gli Stati Uniti, pronti a cambiare politica monetaria. Cauta la Banca Centrale Europea. Il nostro governo pensa a nuove misure per alleggerire l'aumento delle bollette

Quanto durerà il rialzo dei prezzi? Nessuno ha la sfera di cristallo ma col passare dei mesi sembra proprio che il carovita continuerà a pesare sulle nostre tasche, non solo per le bollette ma anche al supermercato.

L’ultima in ordine di tempo a non avere più la certezza granitica che l’inflazione abbasserà presto le ali è l’Ocse. Nelle sue nuove previsioni, l’organizzazione dei maggiori paesi industrializzati spiega che si tratta di uno dei principali rischi, insieme al Covid, sulla ripresa economica globale, tanto che si fa più concreta l’ipotesi che le principali banche centrali del globo cambino rotta: ovvero riducano l'offerta di denaro a buon mercato.

Una direzione verso la quale si muove la Federal Reserve. Jerome Powell, numero uno dell’Istituto centrale americano, è convinto che l’aumento dei prezzi (negli Stati Uniti l’inflazione è al 6,2 per cento) non sia da considerare “un fenomeno transitorio”, per cui - ha aggiunto – è il caso di valutare una ulteriore diminuzione degli acquisti di titoli pubblici che Washington compra per sostenere l’economia a stelle e strisce a causa della pandemia.

Una decisione Oltreoceano sarà presa a metà mese, così come a Francoforte, dove però la Banca centrale Europea non sembra volere cambiare ricetta: stimoli massicci e tassi d’interesse rasoterra, perché – sostiene la presidente Christine Lagarde - si tratta di un fenomeno temporaneo dovuto principalmente al rincaro dell’energia.

I prezzi delle materie prime sono stati spinti in alto dalla forte domanda esplosa con la fine delle restrizioni sanitarie più rigide. L’inflazione in Europa è al 4,9 per cento, in Italia al 3,8, e da mesi è più salato il conto di luce e gas.

Il nostro governo è intervenuto a più riprese nei mesi scorsi per alleggerire gli aumenti ma evidentemente non basta, visto che si sta pensando di aumentare, da 2 a circa tre miliardi, il fondo previsto con la manovra per raffreddare il caro-bollette.

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