Le banche hanno finanziato le fonti fossili con 3.800 miliardi di dollari in cinque anni

Economia
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Le 60 banche più grandi al mondo non hanno ancora messo fine ai finanziamenti alle fonti energetiche fossili. Il contributo della finanza privata alla lotta al cambiamento climatico è fondamentale. GUARDA IL VIDEO

Secondo l'ong Banking on Climate Chaos le 60 più grandi banche al mondo hanno finanziato il settore dei combustibili fossili per 3.800 miliardi di dollari, tra il 2016 e il 2020. Il report ha evidenziato che il trend sarebbe in accelerazione, mettendo a rischio il raggiungimento degli obiettivi sulla limitazione dell'aumento della temperatura globale, di cui si sta discutendo alla Cop26 a Glasgow.

 

Tra le banche che più hanno finanziato le aziende inquinanti ci sarebbero JPMorgan Chase, con 317 miliardi di dollari, seguita Citibank con 238 miliardi e da Wells Fargo con 233.

Banche

Nella classifica compaiono - nella parte bassa della classifica - anche le due maggiori banche italiane: Unicredit con 31,4 miliardi e Intesa Sanpaolo con 13,7. La banca meneghina ha annunciato la fine ai suoi finanziamenti al carbone entro il 2028, mentre Intesa vuole eliminare i crediti all'estrazione del carbone entro il 2025.

 

Eppure i finanziamenti da parte dei privati sono fondamentali per la transizione ecologica necessaria a evitare il disastro climatico. Secondo le stime degli economisti, entro il 2050 serviranno tra i 50 e i 100 mila miliardi di dollari di investimenti aggiuntivi.

 

Di questo Simona Merzagora (Managing Director di NN Investment Partners), Roberto Bianchini (direttore dell'Osservatorio Climate Finance della School of Management del Politecnico di Milano) e Sarah Varetto (EVP comunicazione e sostenibilità Sky) hanno discusso nel corso della puntata di Sky TG24 Business del 12 novembre 2021.

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