
Evasione fiscale, con Dac7 le piattaforme online fornirebbero i dati degli utenti
Si tratta di una direttiva che potrebbe essere approvata dal Parlamento europeo nel mese di marzo. Se passasse, i gestori di servizi di vendite online dovranno collaborare con le amministrazioni fiscali e fornire informazioni sui movimenti che avvengono nell'ambito dei propri siti

Le nostre transazioni online potrebbero essere comunicate al fisco direttamente dalle piattaforme digitali. È lo scenario che si prefigura se il Parlamento europeo approverà la Direttiva sulla cooperazione amministrativa Dac 7. Vediamo di cosa si tratta
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Se la direttiva sarà approvata, dal 1° gennaio 2023, questi gestori dovranno comunicare al fisco i dati sulle operazioni di acquisto tramite le loro piattaforme

E sarebbero piattaforme come Amazon, Airbnb, Google, eBay, Facebook, Instagram o Uber a informare il Fisco sulle operazioni dei propri utenti

Nome e cognome, codice fiscale o partita Iva, denominazione sociale, ammontare dei corrispettivi pagati o accreditati in ciascuno dei periodi oggetto di monitoraggio, eventuali diritti, commissioni o imposte trattenuti o addebitati dalla piattaforma: questi i dati che i gestori dovranno comunicare se la direttiva sarà approvata

Esclusi anche i venditori “professionali” per cui la piattaforma facilita più di 2mila “attività rilevanti” per l’affitto di immobili in relazione a una “Proprietà Inserzionata”

Tra le sanzioni previste per le piattaforme che non vorranno adeguarsi ci sarebbe addirittura la sospensione di accesso al mercato

Alle stesse piattaforme è infine imposto l’obbligo di registrarsi in uno Stato dell’Unione europea