Recovery plan, ipotesi cabina di regia per i fondi Ue formata da Conte-Mef-Mise e manager

Economia
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Vertice a Palazzo Chigi per discutere di un organo collegiale che guiderà la realizzazione del Recovery plan dell’Italia. Dovrebbe essere formato dal Comitato interministeriale Affari europei, da un organo politico composto dal premier e dai ministri Gualtieri e Patuanelli, più una struttura di missione costituita dai manager: questi ultimi potrebbero essere responsabili degli obiettivi, anche con poteri sostitutivi rispetto ai soggetti attuatori. Anac come certificatore di garanzia

Comincia a prendere forma la struttura piramidale che, a quanto si apprende, dovrebbe guidare la realizzazione del Recovery plan dell’Italia. Il premier Giuseppe Conte, che ha partecipato a una riunione con i capi delegazione della maggioranza, sta lavorando ai dettagli di questo organo collegiale. L’ipotesi è che la cabina di regia sarà formata da: Comitato interministeriale Affari europei; un organo politico composto dal premier, dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli; un comitato esecutivo - struttura di missione costituito da manager (probabilmente sei). Dovrebbe esserci, poi, Anac come certificatore di garanzia.

Sei manager responsabili degli obiettivi del Recovery

Secondo quanto trapelato dalla riunione, i sei manager dovrebbero gestire i sei "cluster" in cui si divide il piano. Potrebbero essere responsabili degli obiettivi del Recovery, anche con poteri sostitutivi rispetto ai soggetti attuatori. Sarebbero coadiuvati da una task force di 300 tecnici. Il ministro per gli Affari europei Enzo Amendola sarebbe delegato ai rapporti con Bruxelles.

Un post tratto dal profilo Facebook dalla Università Bocconi mostra l'intervento della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Facebook Bocconi +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

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L’assetto definito con una norma inserita nella manovra

Fonti della maggioranza hanno confermato che nel vertice di Palazzo Chigi si è parlato della struttura di governance del Piano di rilancio e resilienza a cui il governo sta lavorando, ma hanno sottolineato che l’incontro è stato interlocutorio e il confronto è ancora aperto. In particolare, il dibattito è sul ruolo ipotizzato per i sei manager e sulle figure tecniche chiamate a verificare l'esecuzione del piano. Una decisione, comunque, dovrebbe essere presa prima dell'approvazione della manovra in commissione alla Camera. L'assetto della governance del Recovery fund, infatti, dovrebbe essere definito con una norma inserita nella Legge di bilancio: in particolare, la norma dovrebbe essere inserita nel testo con un emendamento del governo.

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