Bonus 110%, sanzioni fino al 200% in caso di errori

Economia

Paola Baruffi

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L’Agenzia delle entrate ha otto anni di tempo per controllare i documenti. Se c’è un errore si rischia che salti il bonus e si deve restituire l’intero importo maggiorato di sanzioni e interessi. Guarda il nostro video

La promessa è quella di fare i lavori di efficientamento energetico e sismico praticamente gratis. Una misura pensata per muovere il settore edilizio permettendo anche a chi non avrebbe la possibilità economica di farlo, di apportare delle migliorie alla propria casa. Ma attenzione perché se qualcosa va storto il rischio non è solo quello di dover pagare tutti i lavori, ma anche delle pesanti sanzioni.

Cosa succede se ci sono errori nella procedura o se non si raggiungono i requisiti del bonus?

L’Agenzia delle Entrate procede con il recupero dell'importo corrispondente alla detrazione non spettante nei confronti del soggetto che ha esercitato l’opzione maggiorato degli interessi del 4% e delle sanzioni che vanno dal 100 al 200%.

Chi paga nel caso in cui il bonus debba essere restituito?

Il primo a pagare è il contribuente che ha ceduto il credito. In caso di corresponsabilità paga anche l’impresa che ha effettuato lo sconto in fattura. Se “durante i controlli dell’ENEA o dell’Agenzia delle entrate viene rilevato che il contribuente non aveva diritto alla detrazione, il cessionario che ha acquistato il credito in buona fede non perde il diritto ad utilizzare il credito d’imposta”.  

Per quanto tempo dopo la fine dei lavori l’Agenzia delle Entrate può fare i controlli?

Le violazioni devono esser notificate negli 8 anni successivi all’utilizzo del credito

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