Autostrade, si complica la nazionalizzazione della rete

Economia

Lorenzo Borga

Tra Atlantia e Cassa Depositi e Prestiti non è facile trovare un accordo. E così la nazionalizzazione di Autostrade (per ora) si allontana

Si riapre il dossier Autostrade. Atlantia, la società che controlla Autostrade per l’Italia, rischia infatti di far saltare il tavolo di trattative con Cassa Depositi e Prestiti, la cassaforte per gli investimenti sotto il controllo del Ministero dell’Economia. La società ha dichiarato ufficialmente in una lettera al governo che cederà le Autostrade con una “vendita tramite un processo competitivo internazionale”, oppure con una quotazione in borsa, per vendere la sua quota anche a piccoli azionisti. Insomma, vuole una vendita al miglior offerente.

 

Uno scenario opposto

Se queste due opzioni – o anche solo una di loro – fossero seguite, significherebbe che a Cdp non sarebbe garantito per certo l’ingresso nella società, e che quindi lo Stato si dovrebbe guadagnare con la migliore offerta l’acquisto della maggioranza di Autostrade. Questo scenario sarebbe opposto a quanto prospettato fino a oggi: il precedente accordo tra Atlantia e il governo prevedeva infatti un aumento di capitale riservato per Cdp. Quella attuale è invece un’ipotesi che allontana per ora la nazionalizzazione: a comprare la rete autostradale potrebbe essere anche un privato. Inoltre la vendita diretta richiederebbe allo Stato di pagare alcuni miliardi di euro di Cdp direttamente ad Atlantia, controllata per un terzo dalla famiglia Benetton.

 

Le ipotesi

C’è anche però chi ipotizza che in realtà la mossa di Atlantia abbia il solo scopo di alzare il prezzo della vendita e ridurre le pretese del governo. Cdp sembra infatti aver chiesto uno scudo giudiziario rispetto a qualsiasi incidente che si potrebbe verificare sulla rete. Una richiesta che non è piaciuta agli attuali proprietari. Un ulteriore elemento di complessità sarebbe rappresentato inoltre dagli azionisti di minoranza di Atlantia, che sono descritti scontenti da come si stanno svolgendo il negoziato e vorrebbero aumentare il prezzo della vendita. Si sapeva d’altronde che le trattative non stavano procedendo agilmente. Secondo una fonte di Atlantia sentita da Sky TG24, la sensazione è che Cassa depositi e prestiti come acquirente abbia interesse a pagare poco, mentre come futuro azionista di maggioranza sia anche interessato a un rendimento elevato. Un doppio binario che secondo Atlantia non aiuterebbe la trattativa.

 

Intanto procede anche la trattativa tra il Ministero dei trasporti e Autostrade per definire la nuova concessione della rete autostradale: ma con così tanta incertezza su chi sarà il nuovo proprietario, i manager di Aspi di chi faranno gli interessi al tavolo con il governo? È una domanda che per ora non ha risposte. 

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