Ubi Banca, azionisti di riferimento: "Offerta di Intesa ostile, è inaccettabile"

Economia

In un comunicato del Comitato di Azionisti di Riferimento, il patto di consultazione a cui aderisce il 17,8% del capitale dell’istituto, si afferma che l’ops lanciata da Intesa-Unipol non è “coerente con i valori impliciti di Ubi”, che viene definita “sana e redditizia”

"L'ops di Intesa-Unipol, come prospettata, appare ostile, non concordata, non coerente coi valori impliciti di Ubi e dunque inaccettabile". È quanto si legge in un comunicato del Car (Comitato di Azionisti di Riferimento), il patto di consultazione a cui aderisce il 17,8% del capitale di Ubi Banca. I componenti del patto, a cui partecipano le fondazioni Caricuneo e Banca del Monte di Lombardia e sei grandi famiglie imprenditoriali di Bergamo e Brescia (Bombassei, Bosatelli, Andreoletti, Gussalli Beretta, Pilenga e Radici), si sono riuniti questa mattina per esaminare l'offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo-Unipol (La classifica dei primi gruppi bancari in Europa. FOTO).

"Ubi è una banca sana e redditizia"

"Ubi è una banca sana, stabile, redditizia, ben gestita per competenze e risorse umane, competitiva e riconosciuta sul mercato di riferimento, realtà centrale per il sistema socio-economico del Paese”, quanto afferma il Car, che aggiunge: "Gli azionisti riuniti nel Car ritengono di dover tutelare, al contempo, il loro investimento e la Banca con i suoi territori di riferimento e si sono impegnati in un progetto di medio e lungo termine”.

L’operazione lanciata da Intesa

Intesa Sanpaolo due giorni fa ha lanciato una offerta pubblica di scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Ubi Banca, quarto istituto del Paese. L'operazione, che non è concordata, valorizza Ubi per 4,86 miliardi, con un premio del 27,6% sui valori di borsa di venerdì scorso e prevede che, per ogni 10 azioni di Ubi portate in adesione all'Offerta, saranno corrisposte 17 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione. Nella nota con la quale ha annunciato l'offerta pubblica di scambio volontaria su Ubi Banca, il gruppo milanese guidato da Carlo Messina, prima banca italiana con una capitalizzazione di circa 44 miliardi, scrive: il fine è “consolidare ulteriormente, attraverso l'apporto della clientela e della rete dell'emittente, la leadership nel settore bancario italiano”. Nascerebbe così un gruppo da 3 milioni di clienti.

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