Giornata mondiale della Pizza, persi 2.5 miliardi di euro dall'inizio della pandemia

Economia

Regina della dieta mediterranea, amatissima in tutto il mondo, la pizza ha una sua giornata nazionale ed estimatori illustri. La più amata è quella napoletana, a cominciare dalla margherita

È un prodotto enogastronomico tra i più rappresentativi del “made in Italy”, il comparto è patrimonio dell’Unesco ed è simbolo del successo della dieta mediterranea in tutto il pianeta, tanto che nel 2019 ha raggiunto un fatturato mondiale che ha superato i 100 miliardi di euro, di cui 15 miliardi solo in Italia. Si parla di pizza, in occasione della Giornata internazionale che celebra i pizzaioli.

In realtà, il comparto della pizza è stato pesantemente danneggiato dalla pandemia. Le pizzerie italiane hanno subito un crack da 2,5 miliardi di euro, per via dei ripetuti lockdown, delle regole stringenti e della larga fetta di popolazione messa in isolamento o in quarantena. Il boom delle consegne a domicilio non è riuscito a colmare le perdite di un settore che in Italia impiega 200mila addetti e che, ogni anno, vede il consumo di 400 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. Tuttavia, l’amore degli italiani per la pizza non è certo venuto a meno: secondo un sondaggio condotto da Coldiretti, 1 italiano su 3 ne ha aumentato il consumo ricorrendo nel 23% dei casi all’asporto/domiclio e nell’8% al fai da te.

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 "Rotonda, quadrata, con o senza "cornicione", a tranci, sottile, spessa, croccante o soffice, con mozzarella e pomodoro o con fiori di zucca e alici, oppure con verdure grigliate, la pizza si conferma - spiega Coldiretti - uno dei piatti storici più versatili della cucina italiana, tanto che l'Unesco ha proclamato nel 2017 l'arte dei pizzaioli patrimonio immateriale dell'umanità". In Italia ci sono oggi circa 128mila attività che producono e vendono pizza (14.700 panetterie, 7.100 gastronomie-pizzerie, 15.400 rosticcerie-pizzerie, 14.500 pizzerie d’asporto, 36.500 bar-pizzerie, 40mila ristoranti-pizzerie) per un totale di oltre due miliardi di pizze sfornate ogni anno.

Giornata mondiale della pizza, la storia

Il 7 dicembre 2017 l'Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano è entrata nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Unesco. Un riconoscimento atteso, che “porta la pizza nell’Olimpo della cucina nazionale e internazionale e identifica l’arte del pizzaiolo napoletano come espressione di una cultura che si manifesta in modo unico” disse all'epoca l'Agenzia delle Nazioni Unite. I primi festeggiamenti sono cominciati il 17 gennaio 2018, durante la celebrazione di Sant’Antonio Abate, il “protettore dei pizzaioli”. Una data simbolo per celebrare l’arte di trasformare un semplice impasto di acqua e farina nel piatto più famoso della cucina italiana. Il 17 gennaio è sempre stata una giornata molto sentita a Napoli, culla per eccellenza della pizza. Qui, nei primi anni del ‘900, questa giornata era dedicata proprio ai pizzaioli, che smettevano di lavorare a mezzogiorno per potersi riposare e trascorrere pomeriggio e sera con amici e parenti. “Per festeggiare la ricorrenza le famiglie delle pizzerie napoletane facevano spesso una gita fuori porta e si fermavano a mangiare in un ristorante di Capodimonte, Colli Aminei; poi, alla fine del pasto, onoravano Sant’Antuono accendendo un falò. L’usanza si è protratta fino al 1924-25, andando a scemare dopo la Seconda Guerra Mondiale”, aveva raccontato tempo fa Antonio Pace, presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, come riportato da Gambero Rosso.

La pizza napoletana, la più amata

Tra le infinite varianti della pizza, non c'è alcun dubbio che quella napoletana sia la più amata. In occasione della Giornata mondiale della pizza, Deliveroo, la piattaforma leader nell’online food delivery che ha chiesto ai suoi utenti di esprimere la propria preferenza attraverso un sondaggio sul canale Instagram. A sfidarsi erano la pizza napoletana, la scrocchiarella romana, lo sfincione palermitano e la pizza al padellino torinese. Una vittoria schiacciante quella della pizza napoletana, che ha raccolto l’80% delle preferenze contro il 20% andato dalla pizza romana, classificatasi seconda. Più staccati lo sfincione siciliano e la pizza al padellino, che nelle semifinali della competizione hanno registrato rispettivamente il 28% e il 13% dei consensi. Nel corso dell’ultimo trimestre del 2021 gli ordini di pizza su Deliveroo sono cresciuti del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La regina delle pizze, la preferita, è la classica pizza margherita.

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