Thomas Cook, circa 600mila turisti interessati dal fallimento. Continuano rimpatri in Gb

Economia

Circa 14.700 i clienti britannici già rimpatriati. Altri 74 aerei charter saranno messi a disposizione nelle prossime ore: si tratta di un ponte aereo senza precedenti per dimensione in tempi non di guerra. Inchiesta sui vertici dell’azienda: sotto accusa anche i bonus

Sono circa 600mila i turisti di tutto il mondo interessati dalla bancarotta di Thomas Cook, lo storico tour operator messo in liquidazione nelle scorse ore per insolvenza. Di questi, riferisce l’Ente britannico per l’aviazione civile, circa 14.700 clienti britannici sono già stati rimpatriati. Altri 74 aerei charter, aggiunge, saranno messi a disposizione nelle prossime ore per riportare nel Regno Unito altri 16.500 britannici. Intanto, sotto tiro finisce il management del gruppo (FOTOSTORIA - IL PIANTO DELLO STEWARD DURANTE L'ULTIMO VOLO - LE PIU' BELLE PUBBLICITA' STORICHE).

Inchiesta sui vertici aziendali

Il governo conservatore di Londra, infatti, ha annunciato un'inchiesta in piena regola sui vertici aziendali, dopo che il premier Boris Johnson ne aveva messo in discussione i bonus milionari incassati negli anni. L'inchiesta è stata affidata dalla ministra per le Attività Produttive, Andrea Leadsom, all'official receiver, l'ufficiale giudiziario incaricato dell'iter fallimentare, per verificare se l'operato dei responsabili abbia “causato nocumento ai creditori o ai fondi pensione” dei 22mila dipendenti ora a rischio. La stampa, intanto, denuncia i circa 50 milioni ricevuti fra salari e bonus dagli executive di Thomas Cook negli ultimi 10 anni, in barba alla crisi e ai debiti crescenti della società.

Rimpatrio turisti prosegue "regolarmente"

Il blocco improvviso delle attività del gruppo ha provocato caos e disagi a centinaia di migliaia di clienti rimasti bloccati negli aeroporti o nei resort. Il ministro dei Trasporti di Londra, Grant Shapps, ha assicurato che il rimpatrio dei turisti costretti a tornare a casa o intenzionati a farlo in anticipo prosegue ormai "regolarmente", anche se non manca qualche lamentela. Un ponte aereo di charter - senza precedenti per dimensione in tempi non di guerra - è stato messo a disposizione dei circa 155mila britannici coinvolti, su un totale di quasi 600mila clienti interessati dalla vicenda (stranieri compresi). Non tutti, comunque, dovranno interrompere i soggiorni immediatamente. Per le persone non residenti nel Regno Unito, poi, restano operativi almeno i servizi di alcune delle sussidiarie estere della casa madre: come quella tedesca, quella del Nord Europa e quelle cinese e indiana.

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