Spagna, Pedro Sanchez non ottiene la fiducia per la seconda volta

Economia

Il leader del Psoe sconfitto perchè non appoggiato da Podemos, con cui è mancato l'accordo sulla divisione dei ministeri. Se non ci sarà un'intesa entro il 23 settembre il Paese - senza governo da tre mesi - dovrà tornare alle urne a novembre 

A tre mesi dalle elezioni politiche dello scorso 28 aprile (Elezioni in Spagna: socialisti primo partito, ma è rebus maggioranza) , la Spagna è ancora senza governo. Giovedì 25 luglio infatti Pedro Sanchez, leader del Psoe - il partito che aveva conquistato la maggioranza dei seggi alle urne - ha perso per la seconda volta il voto di fiducia, ottenendo su 350 deputati solo 124 voti a favore e 155 contrari. 

Ha pesato il mancato accordo con Podemos 

Hannno pesato i 67 astenuti, soprattutto tra i banchi di Podemos, il partito di sinistra di Pablo Iglesias con cui fino all'ultimo, fino a poche ore prima del voto, sono andate avanti le trattative per tentare di trovare una quadra. A far saltare tutto è stato il disaccordo sulla divisione dei ministeri: Iglesias aveva rinunciato a far parte del governo in cambio di alcuni ministeri di peso per il suo partito, come quello del Lavoro. Ipotesi poi tramontata in un balletto di ultimatum reciproci durato giorni, l'ultimo dei quali proprio nell'intervento in aula prima del voto, quando "la coleta", come viene soprannominato il leader di Podemos, si era detto disposto a rinunciare anche al dicastero del Lavoro in cambio di competenze sulle politiche attive per l'impiego.

Lo scontro 

"Lei continua a non capire che abbiamo bisogno di un governo coerente e coeso, non di due governi in uno", ha detto Pedro Sanchez in aula, accusando Iglesias di voler prendere "il controllo" dell'esecutivo e per questo di essere più interessato alle poltrone che al contenuto. "Non sono mai stati problemi sul programma a impedire l'accordo, il problema erano i ministri", ha denunciato. Ugualmente dura la risposta di Iglesias, convinto che "sia difficile negoziare in 48 ore quello che non avete voluto negoziare in 80 giorni: "Faccia quello che non è stato in grado di fare per tre lunghi mesi: negoziare un governo con rispetto per il partner". 

Lo scenario

"Aspiro a guidare un governo, ma non a qualunque costo nè un governo qualsiasi", ha detto Sanchez nel suo discorso in Parlamento, una volta capito che non avrebbe avuto i voti necessari vista l'annunciata astensione di Podemos. Ora il leader del Psoe ha due mesi di tempo, fino al 23 settembre, per arrivare a un'intesa e ripresentare una candidatura; in caso di nuova bocciatura, si andrà ancora una volta al voto il prossimo 10 novembre. 

 

 

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