Nissan annuncia il taglio di 12.500 posti di lavoro dopo lo scandalo Ghosn

Economia

Il colosso automobilistico ha annunciato una riduzione della capacità produttiva globale del 10% per far fronte alle difficoltà finanziarie e il repentino calo delle vendite. I problemi sono iniziati dopo l’arresto dell’ex presidente del gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi

Nissan taglierà 12.500 posti di lavoro da qui al 2023, riducendo contemporaneamente la propria capacità produttiva globale del 10%. La decisione arriva in un momento difficile per l’azienda e si propone di far fronte alle difficoltà finanziarie e il repentino calo delle vendite seguite allo scandalo che ha coinvolto Carlos Ghosn, l'ex presidente del gruppo Nissan-Renault-Mitsubishi.

Una flessione dell’utile del 98,5%

L'annuncio arriva insieme alla pubblicazione dei risultati societari, che nei tre mesi da aprile a giugno vedono una flessione dell'utile operativo del 98,5% a 1.61 miliardi di yen. Per l'intero anno fiscale 2019 l'azienda con sede a Yokohama ha mantenuto le previsioni invariate di un utile netto a 170 miliardi di yen.

Il rapporto con Renault

Nel frattempo, la casa automobilistica nipponica sta tentando di ridefinire l'alleanza con la partner francese Renault, nel tentativo di riequilibrare le partecipazioni azionarie e la gerarchia di controllo del gruppo, giudicate inadeguate. I difficili rapporti tra le società del gruppo sembra siano stati anche alla base della fallita fusione con Fca, tentata lo scorso giugno.

Ghosn accusato di illeciti finanziari

L'ex presidente della Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, Carlos Ghosn, è stato arrestato a metà del novembre 2018 con l'accusa di aver sottostimato i propri compensi a partire dal 2010, per un importo superiore agli 80 milioni di dollari. L’ex presidente è inoltre accusato di una serie di illeciti finanziari, tra cui abuso di fiducia aggravata. All'indomani del suo arresto, l'ex tycoon era stato licenziato e rimosso dal board della Nissan. Rilasciato su cauzione una prima volta, l'ex dirigente è stato arrestato all’inizio di aprile con nuove accuse che riguardano trasferimenti fittizi di fondi societari in una succursale in Oman, di cui avrebbe beneficiato tramite società prestanome. Anche in questo caso, alla fine di aprile, Ghosn è stato rilasciato su cauzione (circa 4 milioni di euro).

Economia: I più letti