Alitalia, EasyJet si ritira dalla trattativa

Economia
EasyJet ha comunque confermato il suo impegno in Italia (archivio Getty Images)

La compagnia aerea low cost inglese ha comunque confermato l’impegno per l'Italia quale "mercato-chiave della compagnia"

EasyJet ha deciso di uscire dalla partita Alitalia. Ad annunciarlo è stata la stessa compagnia britannica in una nota. Tuttavia, la low cost ha confermato l’impegno per l’Italia, considerata "un mercato-chiave".

L'avvio delle trattative

Il 20 novembre 2018 i commissari straordinari di Alitalia e il Ministero dello sviluppo economico avevano dato il via libera all'offerta di Ferrovie dello Stato per il salvataggio della compagnia di bandiera. Già in quella occasione, FS aveva confermato, per voce dell'ad Gianfranco Battisti, di aver avuto colloqui con molti operatori, tra i quali proprio EasyJet. I colloqui si sono tradotti nell'avvio ufficiale delle trattative per il salvataggio della compagnia tre mesi più tardi, quando sono emerse le conferme di interesse dell'americana Delta Airlines e di EasyJet stessa. Il 13 febbraio scorso, infine, il Cda di FS aveva deliberato di avviare una trattativa con le due compagnie per la definizione del piano della nuova Alitalia.

EasyJet si ritira

Dopo le diverse indiscrezioni sulla trattativa uscite nei mesi scorsi, EasyJet ha, infine, deciso di tirarsi fuori dalla partita. La conferma è arrivata da una nota ufficiale: "A seguito delle conversazioni con Ferrovie dello Stato e Delta Airlines per la creazione di un consorzio che valutasse le opzioni per le future operazioni di Alitalia, EasyJet ha deciso di ritirarsi dal processo". D'altra parte, la compagnia americana, invece, ha confermato "che sta continuando ad esplorare le modalità di lavoro con Ferrovie dello Stato e a mantenere la nostra partnership con Alitalia nel futuro".

Confermato impegno per l'Italia

Nonostante EasyJet si sia ritirata dalla corsa, ha comunque confermato il proprio impegno per l’Italia, definita "mercato-chiave della compagnia". "Continueremo - prosegue la nota della low cost inglese - a investire nelle tre basi di Milano, Napoli e Venezia come abbiamo fatto negli ultimi anni, aggiungendo rotte e capacità".

Economia: I più letti