Suning pronta a investire nei marchi europei

Economia

Mariangela Pira

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Finanza & Dintorni

Suning, nota a tutti per aver preso le redini dell'Inter, è pronta a investire 1,3 miliardi di euro in brand europei nei prossimi tre anni. 

Basta atterrare in qualsiasi città cinese per comprendere la forza del marchio Suning nel paese di mezzo. Il gruppo del resto, relativamente giovane con neanche trent'anni di vita, due anni fa si è classificato secondo tra le prime 500 imprese private in Cina. 

La società, stando a quanto ha potuto apprendere SkyTg24, ha stanziato circa 1,3 miliardi di euro per l'acquisto di marchi europei nei prossimi tre anni. Da una parte quindi Suning punta a conquistare la presenza di brand importanti, dall'altra gli stessi marchi potranno contare su una più ampia fetta di consumatori.

La società con sede a Nanjing opererà attraverso la sua divisione Suning.com (entrata recentemente nella classifica Fortune Global 500). Quest'ultima si occupa di vendite al dettaglio e ha da poco annunciato l'acquisizione di Wanda Department Stores, che appartiene all'omonimo gigante cinese, ampliando di fatto il raggio delle sue attività in Cina: 37 grandi magazzini che si trovano nelle più note città cinesi e in quelle a più veloce crescita, le cosiddette 'Tier 2', una trentina di metropoli che tra le altre comprendono Fuzhou, Wuxi, Haikou. Città che hanno una media di 6 milioni di abitanti a testa, per dire. Da noi sono sconosciute ma sono una miniera d'oro per i consumi visto il loro rapido tasso di crescita. Oltre a questo, Suning aprirà nei prossimi tre anni almeno 300 negozi in Cina, 50 dei quali saranno monomarca di medie-grandi dimensioni. 

La presenza di Steven Zhang a Milano, sempre meno rara, va letta di certo come un segnale di vicinanza alla sua squadra dato che la holding Suning, al suo interno, ha sette divisioni tra cui una divisione Sports, proprietaria dell'Inter. Ma l'apertura degli uffici a Milano nella prima metà del 2018 va anche vista come una intensificazione della rete europea di Suning. "Offrire ai consumatori cinesi qualcosa in più in termini di prodotti", ha detto Zhang il Giovane. Cosa intende? Offrire al consumatore cinese una sorta di esperienza: acquistare la Moleskine o la borsa Furla certo (marchi con cui Suning ha stretto un accordo n.d.r), ma anche poter bere un caffé o leggere un libro nella stessa location, per esempio. 

I numeri gi danno ragione. La società di consulenza Deloitte China ha stilato un rapporto chiamato China Import Consumption Market (una sorta di fotografia del mercato dei consumi in Cina, n.d.r.) dal quale emerge che le vendite totali al dettaglio di beni di consumo hanno superato i 5 trilioni di dollari nel 2017. Sapete cosa significa? Il 25% delle stesse vendite a livello globale.

Guardando a Suning, l'anno scorso il volume di venta dei prodotti venduti sulla piattaforma Suning.com ha registrato un aumento annuo del 150%. 

 

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