Torna a salire l'inflazione: a febbraio il carrello della spesa rincara del 2,1%

Economia

Secondo i dati provvisori dell’Istat, nel mese corrente si segnala un complessivo aumento dell’indice dei prezzi al consumo dell’1,1% su base annua. Le verdure fresche costano il 18,5% in più rispetto al 2018. Codacons: aggravio di spesa di 338 euro a famiglia

L’inflazione, a febbraio, torna a crescere. A trainarla sono soprattutto le verdure fresche, che costano, complice il maltempo, il 18,5% in più rispetto allo scorso anno. Così i rincari dei prezzi del carrello della spesa triplicano, con aumenti che passano dallo 0,6% di gennaio al 2,1%. Lo certificano i dati provvisori dell'Istat, che mostrano un complessivo aumento dell'indice dei prezzi al consumo dell'1,1% su base annua (dallo 0,9% di gennaio) e una crescita su base mensile dello 0,2%. Continuano così le oscillazioni dell'inflazione dovute alle componenti più volatili, come l'energia e gli alimentari freschi, al netto dei quali l'inflazione di fondo è stabile a +0,5%. A febbraio sono i prezzi dei beni alimentari non lavorati "a spiegare in buona parte l'accelerazione", spiega l'Istat.

Cresce inflazione per i beni, rallenta per i servizi

L'inflazione acquisita per il 2019 è +0,3%. "La lieve accelerazione dell'inflazione a febbraio", spiega l'Istat è imputabile prevalentemente ai prezzi dei beni alimentari sia lavorati (che passano da una variazione nulla a +1,2% su anno) sia non lavorati (da +1,7% a +3,7%) e in misura minore ai prezzi dei beni energetici non regolamentati come i carburanti (da +0,3% a +0,8%) e dei tabacchi (da +2,9% a +4,5%). Questa dinamica è in parte attenuata dal rallentamento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a +0,9%) con in particolare il trasporto aereo passeggeri che vede prezzi in calo del 5,9% (da +9,9%). Si amplia inoltre la flessione dei prezzi dei servizi relativi alle comunicazioni (da -2,0% a -4,9%). L'inflazione torna ad accelerare in modo marcato per i beni (da +0,7% a +1,5%), mentre rallenta per i servizi (da +1,1% a +0,7%). Così rispetto al mese di gennaio il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna negativo e pari a -0,8 punti percentuali (era +0,4 nel mese precedente).

Codacons: “Aggravio di spesa di 338 euro a famiglia”

Secondo i calcoli del Codacons sui dati Istat, l'inflazione all'1,1% determina un aggravio di spesa di 338 euro su base annua per la famiglia "tipo". E la maggiorazione sale a +429 euro annui per un nucleo con due figli. Ad incidere sull'aumento di spesa sono in particolare i beni alimentari, con un maggiore esborso che raggiunge i +155 euro annui per una famiglia con due figli. "Siamo in presenza di un tasso d'inflazione fortemente oscillante, che rispecchia l'incertezza che sta caratterizzando negli ultimi mesi l'economia italiana", afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi. "Occorrerà attendere le prossime settimane - aggiunge - per capire l'andamento reale dei prezzi al dettaglio nel nostro Paese, e verificare se i listini usciranno dalla fase di debolezza registrata a inizio anno".

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