Decretone: agli under 45 costerà di meno riscattare la laurea

Economia

La norma approvata dal Cdm introduce uno sconto per chi ha meno di 45 anni: si pagheranno solo 5.241,30 euro per ogni anno di studio, per aumentare il proprio ammontare di anzianità pensionistica contributiva

Un contributo di 5.241,30 euro per ogni anno di studio. È quanto costerà da oggi agli under 45 riscattare la laurea, così come previsto dal cosiddetto "decretone" approvato la sera del 17 gennaio dal Consiglio dei ministri e che ha dato il via libera a quota 100 e reddito di cittadinanza. L’ammontare sarà uguale per tutti e inferiore rispetto a quanto costava in passato per aumentare gli anni di anzianità pensionistica contributiva. La norma scatta con l'entrata in vigore del decreto, ma affronterà l'esame parlamentare e quindi potrebbe essere modificata.

Lo sconto della nuova norma

Lo sconto - calcola la Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro - è sostanzioso: un lavoratore in regime contributivo, che guadagna 40.000 euro, avrebbe infatti pagato circa 13.200 euro l'anno, in pratica il 60% in più. L'effetto è legato all’introduzione di una nuova modalità di calcolo: di fatto, la norma prevede che "ai fini del periodi da valutare con il sistema contributivo", in pratica a partire dal 1996 quando questo è stato introdotto, il lavoratore potrà decidere di attivare questo riscatto con lo sconto "ai soli fini dell'incremento dell'anzianità contributiva". Questa possibilità, come si è detto, vale fino a 45 anni, ed è matematicamente impossibile usare il riscatto per poi accedere a quota 100 (62 anni di età e un'anzianità contributiva minima di 38).

Le condizioni per avere l'agevolazione

"I paletti sono due", spiega Antonello Orlando, esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro: oltre al vincolo dell'età, chi potrà usufruire dell'agevolazione lo potrà fare "solo per i periodi coperti dal regime contributivo, quindi dal 1996, tenendo conto però che non è possibile sovrapporre i periodi in cui si hanno già contributi lavorativi". E questo restringe di molto la platea. Il calcolo dell'importo, invece, è rapportato al 33% del minimo imponibile contributivo di commercianti e artigiani: l'importo era nel 2018 di 15.710 euro e quest'anno, anche se si attende il calcolo ufficiale, dovrebbe salire a 15.882,81 euro. Il contributo del 33% sale quindi dai 5.184,30 euro del 2018, ai 5.241,32 euro che saranno richiesti quest'anno per il riscatto di ciascun anno di studio. In pratica il conto varia tra i 15 mila euro di una laurea breve ai 25 mila di un corso di laurea completo.

Gli sconti con l'aumento del reddito

L'importo ridotto non ha praticamente quasi effetto sui giovani appena laureati, che pagano già oggi la stessa cifra. Mentre ce l'ha per chi oggi guadagna molto di più e che dovrebbe pagare un importo per il riscatto parametrato all'ultima annualità di stipendio. Se si considera un lavoratore con il regime contributivo, il riscatto sarebbe costato 9.900 euro l'anno con un reddito di 30.000 euro, 14.850 euro con un reddito da 45 mila euro, 19.800 euro con un reddito di 60.000 euro. Il risparmio cresce quindi con l'aumentare del reddito.

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