Antitrust: sanzioni da 93 milioni ad Enel e 17 milioni ad Acea

Economia
L'Antitrust ha avviato un procedimento anche nei confronti di A2A ma non ha riscontrato infrazioni (Ansa)
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I due gruppi, in vista della liberalizzazione, avrebbero abusato della propria posizione dominante al fine di traghettare la clientela già rifornita verso contratti a mercato libero. Entrambe le società hanno già annunciato che si appelleranno contro la sentenza

Enel e Acea sono stati multati dall'Antitrust per "aver abusato della propria posizione dominante nei mercati della vendita di energia elettrica in cui offrono il servizio pubblico di maggior tutela" al fine di traghettare la clientela già rifornita verso contratti a mercato libero. I due gruppi, che sono stati sanzionati rispettivamente per oltre 93 milioni di euro e per oltre 16 milioni, hanno già annunciato che si appelleranno contro la sentenza.

Liberalizzazione nel luglio del 2020

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato nel maggio 2017 ha avviato tre distinti procedimenti istruttori nei confronti delle imprese del gruppo Enel, di A2A e di Acea in merito alla vendita di energia elettrica. Di questi tre gruppi, si legge in una nota, non sono stati riscontrati elementi probatori sufficienti per accertare l'infrazione solo nei confronti di A2A. Acea ed Enel, invece, avrebbero approfittato della loro posizione in vista dell'eliminazione del servizio pubblico di maggior tutela. Servizio che entro il 1 luglio 2020 cederà il passo ad un unico mercato nazionale della vendita di energia elettrica completamente liberalizzato.

Effettuata una politica di "traghettamento"

Nello specifico, secondo l'Antitrust, tanto il gruppo Enel quanto il gruppo Acea hanno sfruttato in modo illegittimo prerogative e asset derivanti dall'essere fornitori di maggior tutela, per realizzare una politica di "traghettamento" della clientela già rifornita verso contratti a mercato libero. Strategia che i due gruppi avrebbero attuato attraverso i consensi privacy dei clienti serviti in maggior tutela ad essere contattati a scopo commerciale. Quest'ultimi, infatti, sarebbero stati oggetto di offerte mirate, volte a far stipulare loro un contratto sul mercato libero. Secondo l'Autorità questa condotta sottrae illegittimamente una parte della clientela che, invece, in vista della abolizione della maggior tutela dovrebbe godere di "meccanismi che assicurino la concorrenza e la pluralità di fornitori e di offerte nel libero mercato".

Enel e Acea annunciano ricorsi

Una volta resa pubblica la sanzione Enel ha emesso un comunicato in cui dichiara "di aver sempre agito nel pieno rispetto delle normative vigenti ed è convinta di poter dimostrare la correttezza del proprio operato dinanzi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) al quale farà immediatamente ricorso". Nello specifico il gruppo "ritiene che l'Autorità non abbia preso in considerazione le dettagliate analisi economiche e i dati forniti, che dimostrano inequivocabilmente l'assenza di qualsiasi interferenza con le dinamiche con le quali i clienti decidono di rimanere nel cosiddetto mercato tutelato o di passare nel mercato libero". Su posizioni simili anche Acea che si dice "sicura di avere sempre agito in una logica di totale correttezza", ragione per la quale "si riserva l'adozione di ogni iniziativa a tutela delle proprie ragioni".

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