L'euro compie 20 anni, dal 27 gennaio 2019 addio alle banconote da 500

Economia

L’1 gennaio 1999 la moneta unica venne lanciata in 11 Paesi europei, tra cui l’Italia, inizialmente solo per transazioni contabili e finanziarie. Oggi è usata da 340 milioni di cittadini in 19 Stati Ue. A breve stop all’emissione della banconota viola

L'euro compie vent’anni e si appresta a dire addio alla banconota da 500. La moneta unica è stata lanciata il primo gennaio 1999 in 11 Paesi europei, tra cui l’Italia, inizialmente solo per le transazioni contabili e finanziarie, e tre anni più tardi, nel 2002, anche come banconota e moneta di uso comune. Oggi l’euro è stato adottato da 19 Stati membri dell’Ue e fa parte della vita quotidiana di 340 milioni di europei nonostante crisi e attacchi a cui è stato sottoposto in questi anni. Circa 60 Paesi nel mondo hanno legato in un modo o nell'altro loro valuta nazionale all'euro. L'anniversario è stato ricordato in un comunicato della Commissione europea in cui si evidenzia che "questo momento storico è stato la pietra miliare di un viaggio che aveva l'ambizione di assicurare stabilità e prosperità all’Europa” (SVELATE LE NUOVE BANCONOTE DA 100 E 200 EURO).

Da gennaio addio alle banconote da 500 euro

L’anniversario dell’euro coincide con una novità: da fine gennaio 2019 le banche centrali di 17 dei 19 paesi dell'Eurozona cesseranno di emettere le banconote da 500 euro, considerate dalle autorità europee un mezzo di pagamento poco sicuro, che si presta a favorire attività illegali. "A partire dal 27 gennaio 2019 - si legge in un comunicato della Bce - le banche centrali dell'area euro cesseranno di emettere le banconote da 500 euro". Al fine di assicurare una "transizione armoniosa e per motivi logistici”, prosegue la nota, la Banca nazionale austriaca e la Banca federale tedesca continueranno a emettere queste banconote fino al 26 aprile incluso. Le banconote da 500 euro già in circolazione continueranno ad avere "corso legale e potranno essere scambiate dalle banche centrali europee senza limiti di tempo". Esse rappresentano attualmente il 2,4% del totale delle banconote in circolazione e il 20% del totale del valore complessivo delle banconote in circolazione, pari a 261 miliardi di euro (EURO SI, EURO NO: LA PAROLA AGLI ITALIANI).

Cosa è l’euro

L’euro è la valuta comune ufficiale dell’Ue e quella unica attualmente adottata da 19 dei 28 Stati membri dell'Unione aderenti all’UEM. L’ultima nazione ad aver adottato la valuta è stata la Lituania, il 1º gennaio 2015. In aggiunta ai membri dell'eurozona, la moneta unica europea è utilizzata anche in altri sei Stati europei, a seguito di accordi internazionali o a seguito dell'adozione unilaterale. I micro-stati di Andorra, Città del Vaticano, San Marino e Principato di Monaco hanno adottato l'euro in virtù delle preesistenti condizioni di unione monetaria con Paesi membri della Ue. Anche Montenegro e Kosovo hanno adottato la moneta in maniera unilaterale (I MARCHI TEDESCHI NON SCADONO).

Juncker: la mia firma più importante

"Vent'anni dopo, sono convinto che quella fu la firma più importante che io abbia fatto", perché "l'euro è diventato un simbolo di unità, sovranità e stabilità", ha ricordato il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, unico uomo politico ancora attivo che firmò il Trattato di Maastricht con cui di fatto si gettarono le basi per l'euro. "Ricordo i duri e combattuti negoziati per il lancio dell'Unione economica e monetaria. E ricordo la profonda convinzione che avevamo di stare aprendo un nuovo capitolo nella nostra storia comune. L’euro ha portato prosperità e protezione ai nostri cittadini e dobbiamo garantire che continui a farlo” (VORRESTI USCIRE DALL'EURO? IL SONDAGGIO DI SKY TG24).

Draghi: una generazione non conosce altra moneta nazionale

Il presidente della Bce Mario Draghi ha sottolineato che "c'è una generazione che non conosce altra moneta nazionale" oltre l'euro: l'Eurotower "ha rispettato il suo impegno principale di mantenere la stabilità dei prezzi" e ha "anche contribuito al benessere". L'euro, secondo il numero uno della Bce, "è la conseguenza necessaria e logica del mercato unico. Rende più facile viaggiare, commerciare e negoziare all’interno dell'area dell'euro e oltre”.

I commenti di Tusk, Tajani e Centeno

Secondo Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, "la creazione dell'euro 20 anni fa è stato un momento cruciale nella storia europea. Da allora", osserva, "la nostra moneta comune è diventata una potente espressione dell'Ue come forza politica ed economica nel mondo. Nonostante le crisi, l'euro si è mostrato resiliente”. Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, dice che l’euro "è più popolare oggi che mai: tre cittadini su quattro ritengono che sia positivo per la nostra economia”. Ma, avverte il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno, "il lavoro non è ancora finito”. La moneta unica "è stata una delle più grandi storie di successo europee. Non ci sono dubbi sulla sua importanza e sul suo impatto nei primi due decenni della sua storia. Ma il suo futuro è ancora in fase di scrittura, e questo ci impone una responsabilità storica”.

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