Manovra, Tria a Eurogruppo: "Programma non cambia, chi ci attacca è in difficoltà"

Economia
Il ministro Tria (a destra) parla con il Commissario Ue Pierre Moscovici (foto Ansa)

Il ministro dell'Economia positivo al termine del vertice: "C'è volontà di discutere". E sulla legge di bilancio: "Dovevamo aumentare disavanzo per fare le cose importanti, 2,4% uno dei più bassi della storia d'Italia". Moscovici conciliante: "Tria sempre costruttivo"

"Il programma del governo non cambia ma c'è la volontà di discutere". Così il ministro dell'economia Giovanni Tria apre al dialogo con le istituzioni europee al termine dell'Eurogruppo, prima tappa di una settimana decisiva per la manovra e il rapporto tra Italia e Unione europea (COSA RISCHIA L'ITALIA), ma anche tra Roma e gli altri Paesi dell'area euro. Nessuna modifica dunque alla legge di Bilancio, ma il dialogo con l'Ue proseguirà anche dopo che l'eventuale apertura della procedura, tanto che il premier Giuseppe Conte incontrerà sabato a cena, prima del vertice europeo di domenica, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. E mentre sul deficit Tria spiega che “era necessario aumentarlo per fare le cose che il governo riteneva importanti, ma certamente non abbiamo sforato i parametri", parole concilianti sono arrivate dal Commissario agli affari economici Pierre Moscovici, secondo cui il ministro Tria "è sempre molto costruttivo, abbiamo avuto una chiara discussione sulla posizione italiana che è in piena continuità con quella che è sempre stata e me ne rallegro". Ma la convinzione di Tria non placa lo spread, che chiude in netto rialzo a 322, mentre la Borsa a fine giornata gira in calo e chiude in negativo.

Tria: governo italiano è forte, chi ci attacca è in difficoltà

Tria, al termine dell’incontro con gli altri ministri dell’Economia dell’Eurozona, ha detto che non ci sono "pregiudizi anti-italiani, ma sulle politiche economiche vedo posizioni di altri Paesi molto rigide". Tuttavia, ha spiegato, "bisogna considerare che è un periodo elettorale per tutti i Paesi e molti di loro hanno difficoltà politiche interne molto forti mentre in fondo il governo italiano ha un largo consenso".

Tria: "Tenere presente il rallentamento dell'economia europea"

Tria ha spiegato anche la necessità di uno "sforzo per riportare la discussione sulla reale portata del tema", ovvero non solo sul deficit, sul fatto che "si conferma un rallentamento dell'economia europea, non solo italiana". Anzi, in questo contesto, "l'Italia rallenta meno di altri", ha aggiunto il ministro. Quindi, ha sostenuto Tria, va tenuta presente la scelta di fare una manovra "moderatamente espansiva", e non discutere di uno 0,4 in più o in meno di deficit, che comunque resta più basso di altri. Nell'Eurogruppo dedicato alle riforme, Tria si è detto in generale favorevole al bilancio dell'Eurozona, proposto da Francia e Germania e per ora contrastato solo dall'Olanda.

"Deficit al 2,4% uno dei più bassi della storia d'Italia"

Sul deficit adottato dal governo nella manovra, ha continuato Tria, "stiamo parlando di scostamenti che non sono grandi. La cifra del 2,4% può piacere o no, negli ultimi dieci anni solo l'anno in corso l'Italia avuto un deficit minore del 2,4%", afferma il ministro, "è uno dei più bassi della storia italiana. Abbiamo certamente il debito più alto e abbiamo il problema di ridurlo, ma se guardiamo ai dati prospettici del passato, la dinamica della salita è più contenuta di altri Paesi".

 

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