Glovo compra Foodora, 2mila riders senza lavoro

Economia

Alessandra Zompatori

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Foodora ha deciso di lasciare il mercato italiano, verrà acquistata da un'altra società di food delivery, Glovo. Duemila ciclofattorini rischiano di rimanere senza un posto di lavoro perché la multinazionale spagnola non è obbligata ad assumerli: non sono dipendenti

In duemila dovranno riconsegnare caschetto e zaino e resteranno senza lavoro. Sono i ciclofattorini della tedesca Foodora, che quando fra qualche mese, verrà completata la vendita alla multinazionale spagnola Glovo si ritroveranno per strada, ma questa volta non impegnati nelle consegne.

Glovo, infatti, non è obbligata ad assumere i riders finora in sella per Foodora perché non sono, formalmente, dipendenti dell'azienda. Se vorranno potranno presentare la loro candidatura alla società spagnola e se entreranno a far parte di quella flotta sarà alle loro condizioni.

Foodora, in Italia dal 2015, ha quindi deciso di lasciare il mercato nostrano perché troppo difficile, per puntare su paesi in maggiore crescita che garantiscono migliori condizioni di sviluppo. Come è ben noto per le aziende di food delivery i riders sono lavoratori autonomi o, nella migliore delle ipotesi dei collaboratori coordinati e continuativi, i cosiddetti co.co.co.

E su questo fronte le cose rischiano di non cambiare nel breve periodo, nemmeno con l'intervento del governo. Al ministero dello sviluppo Economico è già aperto da qualche mese un tavolo di confronto per trovare una quadra sul futuro di questi lavoratori, per dargli maggiori tutele. Ma le tre diverse proposte avanzate dalle aziende di consegne di cibo a domicilio non hanno soddisfatto i rappresentanti dei rider e neanche i tecnici del Ministero.
 

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