Caffè Hag e Splendid all'estero, chiude lo stabilimento torinese

Economia
Secondo l'azienda la decisione è legata al calo di consumo europeo di caffè macinato e tostato (Getty Images)
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La delocalizzazione decisa dalla Jde interessa 57 lavoratori, per cui è stata aperta la procedura di licenziamento. I sindacati rispondono con lo sciopero e la Regione Piemonte annuncia un tavolo per cercare una soluzione che permetta di preservare i posti di lavoro

Una doccia fredda per i 57 lavoratori dello stabilimento che produce i caffè Hag e Splendid: la fabbrica di Andezeno, piccolo comune alle porte di Torino, chiuderà i battenti all'inizio del 2019.

La decisione di delocalizzare

La causa? Secondo i sindacati, la delocalizzazione. "Un nuovo caso sul quale chiediamo l'intervento immediato della Regione e, se servirà quello del governo (dove Luigi Di Maio ha fatto sua la battaglia contro le aziende che delocalizzano, ndr) – spiega il segretario generale della Flai Cgil Torino Denis Vayr – l'azienda per ora non ha lasciato alcuno spiraglio, ma faremo di tutto". L'azienda in questione è l'olandese Jde, che nel 2015 ha acquisito i due famosi marchi di caffè italiani da Mondelez, colosso Usa leader degli snack. E ora ha deciso di trasferire la produzione all'estero, senza però precisare in quale dei quattordici stabilimenti europei in suo possesso.

Lo sciopero contro il licenziamento

La notizia è stata data dalla stessa Jde ai sindacalisti, convocati a Milano. Per i 57 lavoratori è stata aperta subito la procedura di licenziamento collettivo, una decisione definita "scellerata". Per contrastarla le sigle sindacali hanno indetto uno sciopero immediato, con presidio permanente davanti alla fabbrica. Qui, fino a una decina di anni, fa si producevano 18.500 tonnellate di caffè; ben prima della cessione, si raggiungevano anche le 23mila tonnellate. "Chiediamo l'immediato ritiro dell'apertura della procedura di licenziamento collettivo e di riaprire un tavolo sindacale per trovare soluzioni e risposte che prevedano il mantenimento dell'occupazione", dice Manuela Vendola, della Uila. Giovedì è in programma un'assemblea, durante la quale saranno decise ulteriori iniziative, tra cui il possibile blocco delle merci.

La posizione dell'azienda

"Negli ultimi anni – spiega la società con sede ad Amsterdam – la domanda di caffè tostato e macinato è continuata a calare in tutta Europa, a causa dello spostamento delle preferenze di tanti consumatori verso i nuovi e più pratici formati a capsule e cialde. Questo elemento ha creato problemi di sovracapacità all'interno del network produttivo europeo relativo al caffè tostato e macinato di Jde". Nel frattempo anche l'assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, ha chiesto il ritiro dei licenziamenti e annunciato la convocazione di un tavolo regionale.  

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