Lehman Brothers, che fine hanno fatto responsabili della grande crisi

Economia

Mariangela Pira e Silvia Monsagrati

15 settembre 2008: il crac finanziario di Lehman Brothers (foto: Getty Images)

Da Ben Bernanke a Vikram Pandit, passando per Angelo Mozilo, alcuni dei principali protagonisti della crisi a otto anni dal crac finanziario

Come abbiamo scritto, un ingrediente fondamentale della crisi Lehman è la finanza spericolata e poco regolamentata di quegli anni, spesso architettata da personaggi meno noti al grande pubblico. Ma dove sono oggi i responsabili della grande crisi finanziaria culminata con il fallimento di Lehman Brothers?

Ben Bernanke

Partiamo da Bernanke perché vale la pena sottolineare che tutti coloro che avevano incarichi pubblici sono stati da tempo sostituiti, a partire dall’ex presidente della Federal Reserve che si trovò a gestire lo tsunami Lehman. Oggi è consulente di grandi fondi di investimento.

Henry Paulson

Paulson era all'epoca Segretario al Tesoro Usa, ed è stata sua la decisione di lasciare fallire Lehman Brothers. Oggi dirige il think tank Paulson Institute, che si occupa soprattutto di ambiente e crescita sostenibile e si trova all’interno dell'Università di Chicago.

Richard Fuld

 

Eccolo, il simbolo della crisi: Richard Fuld. Il suo nome di battaglia era il Gorilla di Wall Street. Invece, più che Gorilla era il Titanic dato che ha guidato Lehman Brothers alla bancarotta. Dopo essere passato indenne attraverso incriminazioni e processi ha fondato due società che ancora oggi presiede, la prima di consulenza finanziaria e la seconda di gestione di capitali.

Lewis Ranieri

A proposito dei personaggi poco noti al grande pubblico. E' questo signore che si è inventato le obbligazioni garantite dai mutui, strumento finanziario killer che porterà al fallimento delle grandi banche d'affari. Recentemente ha rilasciato qualche intervista sul tema. "L’intenzione di aiutare chi non poteva permettersi un mutuo – ha detto in una di queste – era nobile, ma la realtà invece risultò ignobile da tanti punti di vista". Scomparso.

Joseph Cassano

 

Cassano guidava la sezione Prodotti Finanziari di AIG – era la prima società di assicurazioni al mondo - che abusò di strumenti per assicurare pacchetti di mutui, anche essi destinati a intossicare i conti delle banche. La stessa AIG rischiò di affondare sotto il peso di quasi 200 miliardi di debiti. Ma, al contrario di Lehman, venne salvata appena 24 ore dopo. Perché il 16 settembre 2008 si era già entrati in un altro mondo. Da cui ancora non siamo pienamente riemersi. Lo scrittore politico Matt Taibbi lo ha soprannominato il "Paziente Zero" del crollo economico globale. Di cosa si occupa oggi? Ancora di… immobiliare, ebbene sì, e di filantropia.

Jimmy Caine

Scomparso dai radar. Era, pensate, il numero uno di Bear Stearns, la prima banca americana ad essere salvata dai contribuenti, a marzo del 2008. Sembra che oggi si diletti a giocare a bridge, attività che lo impegnava parecchio anche nella sua vita di banchiere, comprese – così si dice – le ore in cui la sua banca stava fallendo.

Angelo Mozilo

Angelo Mozilo è un nome meno conosciuto di altri, ma tra i più spregiudicati. Fondatore di Countrywide e Indymac, due tra i principali erogatori di mutui subprime, è forse quello che ha pagato di più: una multa da quasi 70 milioni di dollari e il divieto di tornare a ricoprire incarichi manageriali.

Jamie Damon

In quest’ultima parte della classifica dei responsabili, vi presentiamo gli uomini più fortunati e che comunque, ai tempi, guidavano le principali istituzioni finanziarie. Non si può non iniziare da Jamie Dimon, intervistatissimo e ascoltatissimo amministratore delegato di Jp Morgan. Si trova esattamente dov'era 10 anni fa. JP Morgan nel frattempo, accusata di truffa per i mutui subprime, ha patteggiato risarcimenti per 13 miliardi di dollari.

Lloyd Blankfein

Idem. Si trova esattamente dove era 10 anni fa. Presidente di Goldman Sachs.

Vikram Pandit

Guidava Citigroup quando fu salvata con i soldi pubblici in 3 operazioni che hanno impegnato quasi 500 miliardi di dollari. E ha continuato a guidarla negli anni successivi fino alle sue dimissioni nel 2012, anche se per un anno si autoridusse lo stipendio a 1 dollaro. Ora continua a occuparsi di finanza investendo in startup nel settore.

Lehman Brothers

Sì. Proprio lei. Dopo la procedura di Chapter 11 del settembre 2008 esiste ancora. E questo perché ci è voluto del tempo per liquidare tutti i suoi asset. Ma nonostante stia per esalare l’ultimo respiro, il mese scorso Lehman ha vinto una causa presso la Corte d’Appello americana: i giudici hanno respinto l'accusa di ritorsione di un ex dipendente. In una causa precedente l'ex banca d’affari affermò di essere stata fuorviata da chi vendeva i subprime. Sì, avete sentito bene, Lehman nella sua perenne esistenza in bancarotta, si dichiara 'vittima'. "Le società insolventi – ammoniva la Fed già nel 1914 – vivranno per sempre". Forse esagerava un po', ma mica tanto. Perché anche dopo che una società muore, il suo cadavere può vivere a lungo. Ma non è e non sarà mai più la Lehman che abbiamo conosciuto. Esiste solo un guscio, la Lehman Brothers Holdings, ed è lì unicamente per ripianare i debiti.

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