P.a., in arrivo quasi 1.900 assunzioni e rinnovo contratto dirigenti

Economia
I ministri Padoan e Madia in una foto d'archivio
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I ministri Madia e Padoan firmano decreto che autorizza ad assumere e a bandire concorsi in varie amministrazioni: oltre 1.890 posti fino al 2020. Mercoledì, dopo 8 anni, parte trattativa per rinnovo del contratto dei dirigenti di Stato: in ballo aumenti e nuove regole

La ministra della Pubblica amministrazione Marianna Madia e il titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan hanno firmato il decreto che autorizza ad assumere e a bandire concorsi in varie amministrazioni, dall'Agenzia delle dogane al ministero dell'Interno, passando per l'Inail. Tra posti sbloccati e messi a bando, se ne contano oltre 1.890 spalmati su un periodo che va da quest'anno al 2020. A ciò si aggiunge anche il via libera a risorse che potrebbero valere altre 450-500 assunzioni. Non solo: mercoledì partirà la trattativa per il rinnovo del contratto dei dirigenti di Stato (ovvero dei vertici delle amministrazioni centrali, come i ministeri, le agenzie fiscali e gli enti pubblici non economici, tra cui Inps e Inail). In ballo ci sono aumenti medi mensili da circa 250 euro lordi e nuove regole, che vanno dalla responsabilità alla valutazione. Le persone interessate sono circa 6.700.

Convocati i sindacati

I “capi” delle cosiddette funzioni centrali della P.a., lo Stato, aspettavano lo scongelamento del contratto da otto anni. Dopo la tornata che ha riguardato i dipendenti non graduati, ora spetta a loro. L'appuntamento per l'apertura del tavolo è per il 9 maggio all'Aran, l'Agenzia che fa le veci del governo davanti ai sindacati. Seguiranno a stretto giro i negoziati per i presidi: il fischio d'inizio è fissato per il 14 maggio. Se la discussione sul rinnovo per i medici è già in corso, si attende invece ancora l'avvio per i dirigenti degli enti locali, dalle Regioni ai Comuni.

Il nuovo contratto sarà per i prossimi ingressi

In ballo nelle trattative non ci sono solo gli incrementi - che dovranno sempre rispettare la percentuale di rialzo valida per tutto il pubblico impiego, pari a una rivalutazione del 3,48% (il rialzo di 250 euro corrisponde a quello medio di 85 euro di chi non è dirigente) - ma ci sarà anche un restyling di tutta l'architettura che regola il rapporto di lavoro. Dalla valutazione dipenderanno premi e carriera, l'aggiornamento sarà obbligatorio con tanto di crediti formativi, andrà distinta la responsabilità dirigenziale (connessa al raggiungimento dei target) da quella disciplinare (che deriva dall'inosservanza dei doveri). E ancora, chi è senza incarico non potrà non far nulla: gli saranno comunque assegnati dei compiti. Si cercherà, poi, di facilitare la mobilità nell'ottica del dirigente “unico della Repubblica”. Il nuovo contratto si applicherà ai prossimi ingressi.

Quasi 1.900 assunzioni

Tra turnover, nuovi bandi, scorrimento di vecchie graduatorie e stabilizzazioni entreranno nella P.a. a partire da quest'anno oltre 1.890 “matricole”. Dosi massicce andranno a rinforzare gli organici dell'Agenzia delle dogane e dei ministeri dell'Interno e della Giustizia. Vengono inoltre riconosciute risorse che potrebbero valere un altro abbondante pacchetto di assunzioni per lo più ad appannaggio dell'Economia e dell'Istruzione. E vale la pena ricordare che giusto qualche giorno fa era stato pubblicato sul sito del ministero un altro decreto, che dava il lasciapassare a circa mille assunzioni extra, in aggiunta all'ordinario ricambio.

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