Fisco, nel 2017 recuperati oltre 20 miliardi dall'evasione fiscale

Economia
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Si tratta di un nuovo record: nell’anno appena concluso recuperato il 5,8% in più rispetto al 2016. Lo ha annunciato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini, durante la presentazione dei risultati degli ultimi 12 mesi. Soddisfatti Padoan e Gentiloni

Il 2017 ha fatto registrare dati positivi e un nuovo record nella lotta all'evasione fiscale. In particolare, l'attività di recupero ha riportato nelle casse dello Stato 20,1 miliardi di euro, con un aumento del 5,8% rispetto al 2016. Lo ha annunciato il direttore generale dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, alla presentazione dei risultati dell'anno appena concluso. Soddisfatto anche il ministro Padoan: "La riscossione è in crescita. Non è un fenomeno una tantum". Gentiloni: "Impegnarsi di più".

Bene anche gli incassi "rottamazione": 6,5 miliardi nel 2017

Altro segnale importante, stando ai dati riportati da Ruffini, arriva dalla definizione agevolata delle cartelle, la cosiddetta rottamazione: questa ha garantito nel 2017 un gettito di 6,5 miliardi di euro, cifra che ha portato a 12,7 miliardi il dato annuale di Agenzia delle Entrate-Riscossione. In particolare, fanno sapere, i contribuenti che hanno presentato domanda di adesione alla rottamazione sono 1,5 milioni, mentre sono 6,3 milioni le cartelle e gli avvisi che sono stati oggetto di pagamento delle rate. Degli oltre 6,5 miliardi di incassi, 4 miliardi sono stati riscossi per conto dell'Agenzia delle Entrate, mentre le riscossioni Inps e Inail ammontano a 1,5 miliardi circa.

Padoan: "Quadro incoraggiante"

Presente alla presentazione dei dati 2017 dell’Agenzia delle Entrate anche il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che ha così commentato i risultati esposti da Ruffini: "L'area di maggiore criticità nella lotta all'evasione è l'evasione Iva. Si tratta di un processo che richiede tempo, ma ci sono di anno in anno passi successivi che stiamo compiendo, dallo split payment alla fatturazione elettronica", ha sottolineato, definendo comunque "incoraggiante" il quadro tracciato dal direttore dell'Agenzia. "La riscossione è in crescita. Non è un fenomeno una tantum, ma strutturale e ciò permette di guardare con maggiore fiducia al futuro. Qui saranno le risorse per continuare la strategia delle riforme".

Gentiloni: "Bisogna impegnarsi di più per diminuire le tasse"

Insieme al ministro Padoan, anche il premier uscente Paolo Gentiloni ha partecipato alla presentazione annuale dei dati del fisco italiano: "Bisogna impegnarsi per ridurre ulteriormente la pressione fiscale a partire dalle tasse sul lavoro. Si è fatto il possibile, si può dire che si poteva fare di più, ma le condizioni del ciclo economico ci chiedono di fare di più, soprattutto per giovani, donne, Mezzogiorno, dove lavoro e investimenti fanno più fatica. I numeri - prosegue - ci dimostrano che non è vero che un fisco più vicino ai contribuenti è un fisco più debole con gli evasori fiscali".

"Ridurre le diseguaglianze"

Durante il suo intervento, Paolo Gentiloni ha sottolineato la necessità di "rendersi conto che qualcosa non funziona se in molte delle grandi economie libere del mondo questa fase di crescita diffusa e sostenuta non ha prodotto una riduzione delle diseguaglianze, anzi in molte economie ricche ha prodotto un aumento di esse", Secondo il presidente del Consiglio "dobbiamo tenere d'occhio in modo ossessivo la questione del lavoro, della sua qualità, della capacità del lavoro di reggere alla sfida della rivoluzione digitale e della precarizzazione che ne può ulteriormente derivare". 

"Nuovi impulsi all'economia senza invenzioni irrealizzabili"

Dopo aver ribadito che il governo "non si vergogna di questi risultati", Gentiloni precisa che "nella prossima legislatura non bisogna inventarsi cose irrealizzabili ma proseguire e accelerare nel dare impulso alla nostra economia". "Non è vero - aggiunge il premier - che un fisco meno ostile verso i contribuenti è più tollerante verso gli evasori.

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