Nuovo record per il Bitcoin: superata quota 10mila dollari

Economia
Il Bitcoin è la criptovaluta più diffusa, ma non l'unica (Getty Images)

La criptovaluta ha sfondato la soglia psicologica, raggiungendo un rialzo che - da inizio anno - è arrivato al 950%. Con un controvalore di 169,2 miliardi di dollari, supera la capitalizzazione di mercato di aziende come Walt Disney e il colosso farmaceutico Merck & Co

Con un valore più che decuplicato dall'inizio dell'anno, il Bitcoin ha sfondato la soglia dei 10mila dollari di controvalore. Un evento che non può che confermare il crescente appetito degli investitori sul potenziale della criptovaluta per eccellenza. Ciononostante, sia gli entusiasti sia gli scettici del fenomeno si dicono consapevoli che dietro questo strabiliante rialzo c'è un'importante componente speculativa. Il valore massimo di giornata raggiunto fra il 28 e 29 novembre è stato di 10.831,75 dollari.

Una febbre crescente

Il sistema monetario decentralizzato si sottrae al controllo di qualsiasi banca centrale e la sua offerta resta stabilmente controllata, a fronte di una domanda in piena fase di esplosione. Il prezzo del Bitcoin da inizio anno ha guadagnato circa il 950%, mentre solo dal mese di ottobre il rialzo è stato del 50%. È importante rilevare come il numero di account registrati presso una delle maggiori piattaforme per lo scambio di Bitcoin, Coinbase, sia quasi triplicato nell'ultimo anno, raggiungendo quota 13 milioni, come riporta Bloomberg. L'utilità del sistema tocca diversi ambiti: i residenti in Paesi poco evoluti dal punto di vista della disciplina monetaria e facilmente propensi all'inflazione (Venezuela, Zimbabwe, ad esempio) possono trarre vantaggio dal passaggio ai pagamenti in Bitcoin; allo stesso tempo l'anonimato garantito dalle transazioni compiute con questo sistema, può aprire la porta anche ad acquisti illegali, all'universo del riciclaggio, o all'elusione del controllo dei movimenti di capitale (come ad esempio avvenuto in Cina). Tuttavia, come ha notato l'Economist, il principale motivo che al momento spinge gli investitori ad acquistare il Bitcoin è quello puramente speculativo: ovvero l'aspettativa del rialzo. Per questo c'è chi teme che la bolla sia destinata, prima o poi, a sgonfiarsi.

Entusiasti e scettici

All'interno del mondo della finanza non c'è una visione univoca sul futuro del Bitcoin. Secondo l'ex hedge fund manager di Fortress, Mike Novogratz, noto come uno dei più ottimisti, la corsa del Bitcoin proseguirà ancora. A dettarla sarebbe la crescente domanda rispetto a un bene la cui disponibilità è legata ad algoritmi che ne limitano l'offerta: con questa premessa Novogratz ha previsto l'arrivo a quota 40mila dollari entro la fine del 2018. Il manager, inoltre, ha da poco lanciato un hedge fund focalizzato proprio sulle criptovalute. Dall'altro lato, quello degli scettici, il nome più noto è quello di Jamie Dimon, ceo di JP Morgan, che in diverse interviste ha definito le "criptocose" come una "frode" e una speculazione peggiore di quella avvenuta nel XVII secolo con i tulipani. Con un controvalore di 169,2 miliardi di dollari, il Bitcoin supera la capitalizzazione di mercato di aziende come la Walt Disney Co. o il colosso farmaceutico Merck & Co.

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