Zucca, in Italia aumentano coltivazione ed export

Economia
Nel 2017 la produzione di zucche in Italia è stata di 40mila tonnellate (Getty Images)
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Lo rivela Assosementi, secondo cui nel 2017 la produzione italiana si è attestata sulle 40mila tonnellate e le esportazioni hanno raggiunto l'aumento storico del 16%

L'Italia riscopre la zucca. L'ortaggio simbolo dell'autunno e delle celebrazioni di Halloween, sembra essere molto apprezzato non solo a tavola o ai party del 31 ottobre, ma anche a livello produttivo. Lo conferma Assosementi, l'Associazione nazionale dell'industria sementiera, secondo la quale nel 2017 la produzione di zucche in Italia si è attestata intorno alle 40mila tonnellate e ha interessato una superficie agricola di circa duemila ettari.

I numeri della zucca in Italia

A giocare un ruolo chiave nello sviluppo della coltivazione della famosa cucurbitacea in Italia, sarebbero stati, secondo Assosementi, una serie di fattori. A partire dall'aumento delle superfici destinate alla coltivazione delle sementi di zucca "cresciute negli ultimi 10 anni del 58% – scrive Assosementi – passando da 17 ai 27 ettari di oggi". Inoltre, nel 2016 la produzione di sementi di zucca è stata di circa 100 quintali in tutto il Paese. "Sono Lombardia ed Emilia Romagna – continua Assosementi – le regioni leader per la moltiplicazione delle sementi, mentre l'Inghilterra è il primo paese destinatario del nostro export". Un volume di esportazioni che, secondo quanto già confermato da un'indagine della Coldiretti, avrebbe toccato nel 2017 un aumento record del 16%.

Le varietà di zucca in Italia

Secondo quanto reso noto da Assosementi, l'apporto dell'attività sementiera in Italia non si limita alla sola produzione quantitativa, ma grazie all'attività di ricerca contribuisce, da un lato, a valorizzare le varietà tradizionali e, dall'altro, a offrirne delle nuove, tutte con accresciute resistenze alle malattie e con miglioramenti in termini di produttività e gusto. Le più diffuse qualità di zucca presenti in Italia sono, dice l'associazione, quella di Marina di Chioggia, la Zucca invernale di Napoli, la mantovana, la grigia di Bologna, la violina di Ferrara, la Turbante, la Serpente di Sicilia, la Castellazzo Bormida e la Zucca Lardaia. Sebbene quella della zucca non rappresenti una cultura tipica della nostra tradizione, conclude Assosementi, "e quindi i numeri non siano ancora paragonabili a quelli degli ortaggi più storici, i segnali registrati, oltre a confermare l'incremento avvenuto negli ultimi anni, spingono a ritenere che l'aumento continuerà anche in futuro".

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